La vicenda delle quote Srl ora arriva in Parlamento

Pubblicato il 21 maggio 2009 Prendendo le mosse dall’ordinanza del Tribunale di Vicenza, dalla quale sono emerse alcune perplessità circa le semplificazioni volute dal legislatore per le Srl, è giunta ieri ai ministri della Giustizia e dell’Economia un’interrogazione parlamentare presentata alla Camera con la quale si chiedono spiegazioni circa l’applicazione delle nuove diposizioni. Oggetto del dibattere è stata, in particolare, l’abolizione del libro soci e il trasferimento delle quote, prima esclusiva dei notai ed ora estesa anche ai dottori commercialisti. Il non dover ricorrere necessariamente ad un notaio per il trasferimento delle quote di Srl è stato messo in discussione dal Tribunale di Vicenza, che in un’ordinanza dello scorso 17 aprile ha sostenuto che gli atti telematici sul trasferimento delle quote, siglati con la firma digitale e trasferiti al Registro imprese tramite il commercialista, devono essere autenticati dal notaio. Con l’interrogazione di ieri, invece, si è voluto sottolineare che l’interpretazione fornita dal Tribunale “risulta contraria alle istruzioni diramate dalla generalità delle camere di Commercio, da Unioncamere nonché agli orientamenti e alla prassi di altre autorevoli fonti quali l’agenzia delle Entrate e Assonime”. Di qui, il dibattito sorto tra coloro che hanno voluto offrire una propria interpretazione della norma e Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. Secondo il quale le affermazioni che differiscono da quelle largamente prevalenti risultano plausibili solo se si affronta la questione in termini di approccio “politico”.
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