L’accesso al sistema è abusivo anche per chi sia abilitato ma violi le condizioni di ingresso

Pubblicato il 08 febbraio 2012 Con sentenza n. 4694 del 7 febbraio 2012, la Corte di cassazione, Sezioni unite penali, ha sottolineato come la fattispecie criminosa di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico protetto, prevista ai sensi dell'articolo 615-ter del Codice penale, punisce anche la condotta di chi, pur se abilitato ad entrare nel sistema, vi acceda violando le condizioni e i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne oggettivamente l'accesso.

Sulla scorta di tale assunto, i giudici di Cassazione hanno confermato la condanna impartita dalle Corti di merito nei confronti di un Carabiniere che, abilitato all'ingresso nel sistema informatico interforze, vi era acceduto non per ragioni di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di prevenzione e repressione dei reati e quindi per i fini investigativi a lui consentiti, bensì per cercare informazioni riservate per conto di una conoscente.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Dimissioni per fatti concludenti: cambia la comunicazione del datore di lavoro

02/05/2025

Festival del lavoro 2025: sicurezza, etica e innovazione al centro della sedicesima edizione

02/05/2025

CCNL Videofonografici - Ipotesi di accordo del 14/04/2025

30/04/2025

Videofonografici - Nuovi minimi e una tantum

30/04/2025

Riforma magistratura onoraria: la legge entra in vigore

30/04/2025

Countdown per i somministrati al 30 giugno 2025: cosa cambia

30/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy