L’acconto dà un colpo di freno

Pubblicato il 20 luglio 2006

Con una risposta all’interrogazione parlamentare resa ieri in commissione Finanze della Camera, il ministero dell’Economia ha affermato che l’obbligo del ricalcolo dell’acconto Ires, che una proposta d’emendamento del giorno prima vuole esteso all’Irap, esiste già nella versione in vigore del decreto 223/2006. Esso non riguarda i soli versamenti per i quali, al 4 luglio 2006, erano scaduti i termini ordinari e neppure quelli effettuati appresso, ma con maggiorazione dello 0,40%. La scadenza di oggi comporta il maxi-acconto per le società di capitali che hanno approvato il bilancio a giugno avvalendosi del termine lungo di 180 giorni: per questi soggetti il 20 luglio è data ordinaria di versamento. Chi paga l’Ires oggi, avendo approvato il bilancio 2005 nei 120 giorni (aprile o maggio), dunque con scadenza ordinaria il 20 giugno, non è tenuto al ricalcolo degli acconti, ma ad effettuare il pagamento dell’eccedenza con la seconda rata di novembre.

Sullo spoil system il Governo conferma il taglio alla spesa per gli incarichi pubblici, ma ritira la norma che avrebbe permesso, in 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione, la modifica dell’oggetto degli incarichi dei dirigenti anche senza il consenso dell’interessato. La norma sullo spoil system troverà, forse, spazio in un provvedimento ad hoc.

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