L’avance del capo è maltrattamento

Pubblicato il 08 luglio 2008 Il capo ufficio che rivolge delle avances molto pesanti ad una sua dipendente è punito per il reato di maltrattamento. Secondo la terza sezione penale della Suprema Corte, infatti, “gli atti vessatori, che possono essere costituiti anche da molestie o abusi sessuali nell’ambiente di lavoro oltre al fenomeno del mobbing, risarcibile in sede civile, nei casi più gravi possono configurare anche i reati di maltrattamenti” (sentenza n. 27469 depositata ieri). L’equiparazione tra il reato di molestie sessuali in ufficio e quello di maltrattamenti si giustifica con la circostanza che la vittima è “una persona sottoposta all’autorità” dell’agente.
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