Le reazioni degli operatori finanziari alla circolare n. 40/E

Pubblicato il 06 agosto 2011 Scopo della circolare n. 40/E/2011 è quello di fornire una corretta interpretazione delle norme contenute nella manovra correttiva di luglio (Dl n. 98/2011, convertito in Legge n. 111/11) circa l’applicazione dell’imposta di bollo sui depositi titoli.

Le reazioni alla pubblicazione della circolare agenziale sono state a dir poco immediate. Si è evidenziata subito una sorta di scontentezza che ha interessato un po’ tutti: dai clienti delle banche agli stessi operatori finanziari.

Da una prima lettura della circolare, infatti, emerge che ci sono delle disposizioni – soprattutto a livello operativo – che non risultano facili da gestire. In primo luogo non è stato fatto esplicito riferimento ai soggetti che sono tenuti a pagare e quali strumenti assoggettare a tassazione. Unico chiarimento certo è che il super bollo è dovuto anche dalle Poste. Nulla si è detto per quanto riguarda le Sim, che pure sono soggetti intermediari largamente diffusi in Italia. Per quanto riguarda gli strumenti, si è sottolineata l’esclusione della valute, mentre rimangono alcuni dubbi per ciò che riguarda i prodotti derivati.

Ma, la questione, che più di tutti ha fatto discutere e che necessiterà sicuramente di altri interventi chiarificatori, è quella riguardante il possesso di più conti (depositi titoli) presso lo stesso intermediario intestati al medesimo soggetto. In tal caso, l’imposta di bollo deve essere corrisposta in relazione a ciascun rapporto con la conseguenza che diventa difficile sapere quale tariffa applicare. Il maxibollo va applicato a scaglioni e se un soggetto ha pià depositi titoli con valore complessivo per ciascuno di essi inferiore ai 50mila euro, sarà assoggettato ad una doppia tariffa nella misura minima. Se i conti, invece, sono cointestati, l’imposta dovrà essere emessa una sola volta, in quanto in questo caso viene emessa un’unica comunicazione riferita ai due cointestatari (per esempio, marito e moglie).
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