Le sanzioni interdittive del Decreto 231 anche nei casi di corruzione internazionale

Pubblicato il 02 dicembre 2010 Ribaltata dalla Cassazione – sentenza n. 42701 del 1° dicembre scorso – la decisione con cui il Tribunale di Milano aveva respinto la richiesta avanzata dal Pm di applicazione della misura interdittiva del blocco dei contratti in essere tra Eni e Saipem ed una compagnia petrolifera della Nigeria sulla base della normativa contenuta nel Decreto 231 per presunta corruzione internazionale.

Secondo i giudici di legittimità, il richiamo contenuto nell'articolo 25 del decreto 231 circa l'applicabilità delle misure interdittive deve considerarsi rivolto alle ipotesi base di corruzione comprensive anche delle estensioni soggettive contemplate nel comma 4 e quindi, anche nel caso di corruzione internazionale.

Una diversa interpretazione – continua la Corte – renderebbe il sistema sanzionatorio del decreto 231 del tutto irragionevole.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy