L’Erario fa cassa e confida sui ritardi della giustizia Ue

Pubblicato il 03 agosto 2008 Il caso della tassazione delle cessioni immobiliari soggette a Iva in base al valore normale degli immobili, che ha procurato la messa in mora dell’Italia da parte della Commissione Ue, è rappresentativo del pericolo che uno Stato faccia cassa impunemente con tributi illegittimi. Impunemente poiché gli Stati membri possono applicare, senza penalità, leggi chiaramente illegittime sul piano comunitario e mantenerle in vigore fino alla pronuncia delle sentenze dei giudici comunitari, salvo ravvedersi poi dinnanzi alle stesse senza alcun obbligo di rifondere le somme illecitamente introitate se non dopo estenuanti e onerosi contenziosi. Viene spontaneo pensare, alla luce dei fatti, che lo Stato possa apprezzare la propria violazione comunitaria alla stregua di un vero e proprio business, vista la sicurezza delle entrate (la questione di illegittimità sollevata non esime il contribuente dal versare comunque il 50% del tributo), i tempi lunghi della vigilanza della Commissione europea e l’impunibilità.
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