L’Iva in cerca di nuove riduzioni

Pubblicato il 28 novembre 2008 Alla riunione Ecofin del 2 dicembre prossimo verrà esaminata la proposta di modifica della direttiva comunitaria in tema di Iva. In vista anche del prossimo Consiglio europeo, programmato per i giorni 11 e 12 dicembre, sarà presa in considerazione la cosiddetta “rifusione” delle precedenti direttive Ue nella 2006/112/Ce. L’obiettivo è quello di creare un Testo unico europeo: cioè si vogliono far convogliare all’interno della direttiva 112 tutte le disposizioni anche di carattere “transitorio”, che si occupano dei servizi ad alta intensità di manodopera, delle norme speciali applicabili fino all’introduzione del regime definitivo degli scambi intracomunitari e di specifiche norme transitorie per i Paesi dell’Est, recentemente entrati a far parte dell’Unione europea. Non sarà necessario, invece, occuparsi delle norme connesse al regime definitivo degli scambi comunitari, dato che non esiste un orizzonte definito per arrivare alla tassazione all’origine, come se la Ue fosse un unico mercato. Infatti, anche se l’Iva è una imposta sul consumo e il relativo gettito deve essere destinato ai Paesi dove si verifica il consumo, l’applicazione giuridica e contabile deve avvenire sempre all’origine. Il documento che verrà esaminato dal Consiglio economico dei ministri della Ue dovrà cercare di dare un contenuto il più possibile definitivo alle regole transitorie o, semplicemente, differirne, la scadenza. Il discorso si concentrerà soprattutto sulle aliquote ridotte, che si applicano in Italia sui lavori edili nel settore abitativo, sull’assistenza domestica, compresi i servizi di pulizia, per le prestazioni dei parrucchieri e le piccole riparazioni. L’Ecofin si dovrà pronunciare sulla possibilità di rendere definitive le aliquote ridotte previste per i citati settori, valutando gli effetti benefici di una possibile riduzione delle aliquote anche per altri settori. Trattandosi di servizi rivolti ai consumatori finali, lo scopo dovrebbe essere quello di ridurre le aree di evasione fiscale.
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