Lotta all'evasione Via il segreto societario

Pubblicato il 29 giugno 2016

Partecipando alla cerimonia di chiusura dell'anno di studi 2015/2016 della scuola di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha indicato i prossimi impegni del Governo verso la lotta all'evasione internazionale, mettendo in evidenza gli accordi già raggiunti nelle sedi internazionali (Ecofin e Ocse) e le iniziative ancora da portare a termine.

Si tratta di progetti già avviati e che ora aspettano di tradursi “in un altro strumento giuridico per scambiare informazioni e tracciare strutture offshore complesse utilizzate da criminali ed evasori fiscali”.

Maggiori standard di trasparenza

Rivolgendosi ad un pubblico di studenti, possibili futuri membri delle Fiamme Gialle, il Ministro ha sottolineato come, sulla scia della vicenda dei cosiddetti Panama papers, sia emersa l'esigenza di innalzare gli standard di trasparenza a livello internazionale e come già dopo il G20 di Shanghai dello scorso aprile, si sia voluto mettere in atto la proposta avanzata dai cinque principali Paesi Ue di avviare un nuovo meccanismo di scambio di dati sui beneficiari degli organismi opachi.

La proposta è di avviare un sistema di scambio automatico delle informazioni anche per i beneficiari di trust, società schermo e altri strumenti che non rispondono a standard di trasparenza. L'iniziativa è stata fatta propria dall’Ecofin informale di Amsterdam del 22-23 aprile e sta aumentando le proprie adesioni.

Al riguardo Padoan ha evidenziato come “nel miglioramento del contesto giuridico e operativo per il contrasto ai crimini finanziari l’Italia ha assunto un ruolo chiave e spiccatamente propositivo”.

Fine segreto societario

Per Padoan il nuovo passo della lotta all'evasione deve essere il superamento del segreto societario, che consente, per esempio, a chi vuole aggirare il fisco di schermarsi dietro scatole vuote o trust. Spesso accade che la trasparenza sui flussi finanziari tra soggetti residenti in Paesi diversi non sia sempre sufficiente ad assicurare l’efficacia dell’azione di contrasto all’evasione fiscale internazionale. Soprattutto quando i conti finanziari sono intestati a trust, società schermo o ad altre entità non trasparenti – secondo Padoan - è necessario conoscere i beneficiari effettivi.

Un aiuto importante in tal senso arriverà sicuramente dallo scambio di informazioni finanziarie che i 55 Stati e giurisdizioni, che hanno aderito all'abolizione del segreto bancario, inizieranno a scambiare automaticamente sui conti finanziari già dal 1° gennaio 2017, a cui andranno ad aggiungersi, l'anno successivo, altre importanti piazze finanziarie come Svizzera, Singapore e Hong Kong.

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