Manovra. Resta la flat tax fino ai 65mila. Cndcec: positivo ma non basta

Pubblicato il 23 ottobre 2019

Il Governo, ascoltato il mondo delle partite Iva, conferma la flat tax al 15% per il fatturato fino ai 65.000 euro. L’annuncio è del viceministro Mef, Antonio Misiani, all’assemblea di Confesercenti, che commenta: “Una scelta di buonsenso e di equilibrio”.

E non ci saranno, sempre per le partite Iva con tetto a 65.000 euro, inasprimenti del sistema fiscale, come scritto nel Documento programmatico di bilancio (Dpb), con l’introduzione di paletti anti-abuso e regime analitico nella determinazione del reddito.

Dunque, niente contabilità analitica: autonomi, professionisti e imprese che dichiarano ricavi o compensi fino a 65mila euro, potranno continuare a dedurre forfettariamente i costi.

Accoglie con favore le conferme il presidente Cndcec, Massimo Miani: “circa il fatto che, in sede di ultima stesura della manovra, Governo e forze di maggioranza hanno evitato le inizialmente previste penalizzazioni per le partite Iva sotto i 65.000 euro di fatturato”.

La partita, comunque, resta aperta in Parlamento. E pende ancora la possibilità di introdurre due blocchi per l’accesso alla tassa piatta:

Cndcec. Bene per la flat tax, ma incentivi a chi svolge l’attività in forma associata

Tuttavia, il presidente dei commercialisti fa notare: “Rimane naturalmente il nodo che già avevamo evidenziato al precedente Governo e alla precedente maggioranza, dell’impossibilità di fruire delle agevolazioni anche da parte di chi svolge l’attività in forma associata, impossibilità che si trasforma in un incentivo implicito alla disgregazione, in un contesto che invece richiederebbe incentivi alle aggregazioni”.

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