Mef: come sarà il nuovo calendario fiscale

Pubblicato il 20 ottobre 2023

Durante il convegno dei Dottori commercialisti che si tiene fino al 20 ottobre a Torino, il viceministro all’Economia Maurizio Leo, nel suo intervento, ha annunciato l’arrivo di altri due decreti attuativi della delega fiscale.

Dunque, probabilmente lunedì 23 ottobre 2023, nella riunione del Consiglio dei Ministri (non ancora fissata) saranno presentati i provvedimenti contenenti il nuovo calendario fiscale e la revisione allo Statuto del Contribuente.

Cerchiamo di capire dalle parole pronunciate dal viceministro Leo quale sarà il quadro degli adempimenti fiscali per il prossimo anno.

Dichiarazioni e versamenti: nuove date

Con riferimento all’attuale panorama di presentazione delle dichiarazioni ed effettuazione dei versamenti Leo ha affermato: “È fondamentale cambiare sia i tempi entro cui deve essere messa a disposizione la modulistica, sia i tempi dei pagamenti”.

L’ipotesi che aleggia nell’esecutivo sarebbe quella di fissare gli invii delle dichiarazioni tematiche dei modelli reddituali al 1° ottobre, con predisposizione della modulistica già a fine aprile (per il 2024 e fine marzo per il 2025).

Dunque, ci sarebbe un taglio per l’invio del modello Redditi, al momento previsto per il 30 novembre dell’anno.

Per quanto riguarda i versamenti di imposte, la tendenza è di suddividerli tra maggio e giugno.

NOTA BENE: Ad agosto non ci sarà alcun adempimento.

Per attuare il calendario suddetto, si prevede che i modelli dichiarativi dovranno essere messi a disposizione entro il 30 aprile per il 2024 che, nel 2025, diventerebbe 31 marzo.

Il quadro delineato va di pari passo con un altro intervento importante: il concordato preventivo biennale su cui il Fisco punta per scostarsi dai vecchi metodi di accertamento. Il concordato preventivo sarà il contenuto di altro decreto delegato che verrà presentato in seguito.

Ha aggiunto Leo nel suo intervento che “Siamo consapevoli della farraginosità del sistema, per questo bisogna cambiare verso, con il concordato preventivo biennale ma anche gli interpelli facilitati, la riduzione delle sanzioni e dando maggiore certezza ai contribuenti sull’interpretazione delle norme, con circolari emanate in tempi più brevi”.

Attuazione della delega fiscale: commercialisti centrali

Leo ha anche fatto appello al ruolo dei commercialisti: nell’ambito del contraddittorio semplificato, essi dovranno svolgere un ruolo rapido di dialogo con l’amministrazione finanziaria.

Il Presidente Cndcec, de Nuccio, ha subito ribattuto come “Concordato preventivo e adempimento collaborativo comporteranno una svolta culturale nella lotta all’evasione" e i commercialisti avranno un ruolo centrale attuando un linguaggio comune con l’amministrazione finanziaria.

Il Presidente ha aggiunto che i commercialisti che si presentano all’Agenzia delle Entrate per discutere problematiche non sono portatori di interessi proprio bensì rappresentano il sistema economico nazionale. Quindi l’Amministrazione finanziaria è chiamata a tenere un atteggiamento super collaborativo.

In tale discorso si incentra anche il capitolo prassi agenziale: si assisterà ad un cambiamento in quanto saranno acquisite le informazioni in consultazioni, tenendo conto dei problemi emersi dai professionisti. Dunque, la prassi sarà anticipata in consultazione.

Statuto del contribuente

Con riferimento a tale materia, si è consci che una riscrittura dello Statuto del contribuente richiede tempi molto lunghi.

Prima di farlo promuovere a livello costituzionale assisteremo ad un suo rafforzamento a legge di rango superiore.

Quindi, intanto si procederà ad una sua revisione per arrivare a costruire lo Statuto come fondamentale nel rapporto Fisco-contribuenti.

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