Meno costi sull’auto dell’ad

Pubblicato il 03 dicembre 2007

Con la chiusura dei conti di fine anno, le imprese si trovano a dover affrontare diversi problemi collegati al riconoscimento della deducibilità fiscale dei compensi degli amministratori e dei costi connessi alla carica degli stessi. I più rilevanti sono: la possibilità per il Fisco di sindacare la misura del compenso; l’effetto fiscale del mancato rispetto delle formalità civilistiche; il riconoscimento della deduzione di accantonamenti per trattamento di fine mandato; la gestione dei rimborsi spese. Va osservato che la deduzione dei costi delle auto utilizzate dagli amministratori non trova una propria specifica regolamentazione nel Dl 81/2007. L’utilizzo della vettura della società da parte dell’amministratore comporta il prodursi di un fringe benefit pari al 30% delle percorrenze convenzionali di , secondo le tabelle Aci annualmente approvate. Di fatto, quindi, l’importo di questo benefit risulta deducibile per la società quale reddito di lavoro ai sensi dell’articolo 95 del Tuir. L’eventuale quota di costi eccedente tale misura, invece, deve essere trattata secondo le regole della lettera b) dell’articolo 164, vale a dire con deduzioni al 40%.

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