Ministero Giustizia, nuova organizzazione all'insegna di efficienza e trasparenza

Pubblicato il 19 maggio 2015 Nella seduta del 18 maggio 2015, il Consiglio dei ministri ha definitivamente approvato, tra gli altri provvedimenti, un regolamento, proposto dal Guardasigilli, Andrea Orlando, concernente l'organizzazione del ministero della Giustizia e la riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche del dicastero.

Il principio ispiratore del provvedimento – si legge nel comunicato stampa di fine seduta – è quello di “aumentare l’efficienza, l’efficacia e la trasparenza dell’azione amministrativa attraverso una riqualificazione delle risorse disponibili anche attraverso l’eliminazione di duplicazioni di funzioni e gestioni”.

Sono quattro, in particolare, gli obiettivi della riorganizzazione:

- rendere la struttura del ministero compatibile con le prescrizioni in materia di riduzione della spesa pubblica;

- innovare e completare il decentramento delle funzioni amministrative di competenza del ministero;

- avviare un processo di unificazione e razionalizzazione della gestione dei beni e dei servizi in un’ottica di maggiore efficienza complessiva e di complessivo risparmio per l’Amministrazione;

- rendere la struttura del ministero più efficace e con maggiori livelli di specializzazione e competenza, favorendo nel contempo l’integrazione operativa tra le diverse articolazioni, sia a livello centrale che periferico.

Contestualmente, è prevista l'istituzione di una Conferenza dei capi dipartimento, a cui spetterà il coordinamento delle attività ministeriali, nonché l’ampliamento delle competenze del Dipartimento per la giustizia minorile che avrà anche la funzione relativa all’esecuzione di tutte le misure alternative e le sanzioni sostitutive della detenzione in carcere.

Contemplata anche una riduzione del numero dei dirigenti generali (da 61 a 36) e dei dirigenti (da 1006 a 712).

Il tutto, per un risparmio che si stima intorno ai 65 milioni di euro.
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