Modelli 231 contro il riciclaggio

Pubblicato il 09 aprile 2008 Il ministero della Giustizia ha approvato l’ultima versione delle Linee guida di Confindustria, che a seguito delle novità apportate dal Dl n. 231/07, tengono ora conto anche delle modifiche in materia di violazioni sulla sicurezza lavoro. Due sono le novità fondamentali che negli ultimi mesi hanno rivoluzionato il mondo del lavoro: dallo scorso agosto, le aziende sono direttamente responsabili per le violazioni commesse da propri dipendenti in materia di sicurezza sul lavoro; è necessario adeguare la normativa interna alla direttiva antiriciclaggio. Riguardo a quest’ultimo punto, le Linee guida sottolineano prerogative e obblighi da attribuire all’Organo di vigilanza. In particolare, ad esso per la prima volta viene assegnata una forma di responsabilità specifica per le mancate segnalazioni di operazioni sospette. L’Organo, comunque, non dovrà ricoprire un ruolo di garanzia: i rischi dovranno essere commisurati ai poteri effettivamente assegnati e svolti. Le attività più esposte in azienda al pericolo della commissione di reati come quello di riciclaggio e ricettazione sono quelle legate all’amministrazione, alla direzione acquisti, quella finanziaria e commerciale. In questo senso le Linee guida raccomandano l’adozione di un modello che permetta di verificare l’attendibilità commerciale e professionale dei fornitori e dei partner finanziari della società. I controlli si dovranno poi concentrare sui flussi finanziari aziendali con riferimento ai pagamenti verso terzi e alle operazioni infragruppo. Tra le regole disciplinari aziendali dovranno essere inserite quelle di prevenzione dei fenomeni di riciclaggio e, inoltre, dovranno essere applicati dei protocolli preventivi specifici già stabiliti per i reati nei rapporti con la P.a., per quelli societari e il market abuse.
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