No alla tutela dell'avviamento se l'attività è priva delle prescritte autorizzazioni

Pubblicato il 23 novembre 2013 La tutela dell'avviamento commerciale per gli immobili adibiti ad uso diverso dall'abitazione, utilizzati per un'attività commerciale comportante contratti diretti con il pubblico degli utenti e dei consumatori, non può essere riconosciuta al conduttore che eserciti quell'attività senza le prescritte autorizzazioni, poiché il presupposto della tutela risiede nella liceità dell'esercizio dell'attività medesima; diversamente opinando, infatti, si fornirebbe protezione a situazioni abusive frustrando l'applicazione di norme imperative che regolano le attività economiche.

E ciò senza considerare lo stesso scopo premiale della disciplina posta a fondamento della Legge n. 392/1978 che, quanto all'avviamento ed alla prelazione, consiste nella conservazione, anche nel pubblico interesse, delle imprese considerate.

E' il principio ribadito dai giudici di Cassazione nel testo della sentenza n. 26225 depositata il 22 novembre 2013.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Durc di congruità obbligatorio anche per imprese non edili: quando?

21/10/2025

Legge di Bilancio 2026: nuova proroga per l’APE sociale

21/10/2025

Cumulo gratuito: la Cassazione chiarisce i criteri per i professionisti

21/10/2025

Avvocati tributaristi: via libera alle mozioni su AI fiscale e Cassazione

21/10/2025

CU 2025: via alla richiesta massiva dei dati nel cassetto fiscale

21/10/2025

Legge di Bilancio 2026: pagamenti PA ai professionisti e definizione tributi locali

21/10/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy