No all’uso a fini fiscali dei dati antiriciclaggio

Pubblicato il 28 maggio 2007

Il Consiglio nazionale dei ragionieri propone quattro modifiche imprescindibili allo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2005/60/Ce, progettato dal ministero dell’Economia, in merito alla nuova normativa antiriciclaggio. Nello specifico, i ragionieri appongono i loro no: all’utilizzo dei dati raccolti dai professionisti ai fini tributari; alla tenuta di un registro della clientela; all’obbligo di segnalazione per reati diversi dal riciclaggio e dal finanziamento del terrorismo; alla vigilanza ripartita tra più autorità.

Questi i più ferrei paletti alla normativa, ma altri emendamenti sono stati presentati dalla categoria. Tra questi si segnalano quelli relativi alla proposta di individuare i destinatari delle nuove disposizioni secondo i parametri oggettivi anziché soggettivi e quelli che chiedono di eliminare dal Dlgs l’assimilazione tra i professionisti iscritti agli Ordini e quelli che genericamente prestano “in maniera professionale attività in materia di contabilità e tributi”.    

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Sicurezza sul lavoro: è contrattuale la responsabilità ex art. 2087

26/09/2025

Omissioni contributive: meno sanzioni, più entrate per lo Stato

26/09/2025

Valutazione delle rimanenze di magazzino

26/09/2025

CPB 2025-2026: nuove Faq su esclusioni, ISA e cessione di ramo d’azienda

26/09/2025

Assonime: criteri per qualificazione delle PMI in caso di mutamenti dimensionali

26/09/2025

Scadenza LIPE 2° trimestre 2025 entro il 30 settembre

26/09/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy