Non è abuso dei mezzi di correzione apostrofare un alunno come “asino”

Pubblicato il 07 settembre 2010
Il Tribunale di Milano, con sentenza del 2 luglio 2010, ha prosciolto dall'accusa di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina un'insegnante che, davanti alla madre ad agli altri genitori ed alunni, si era rivolta nei confronti di uno studente definendolo “asino” e “bestia”. 

Secondo il giudice meneghino, la condotta della docente non aveva configurato un abuso del mezzo di correzione lecito per come disciplinato dall'articolo 571 del Codice penale. Per contro, avrebbe potuto ravvisarsi la fattispecie dell'ingiuria, da escludere, però, per l'assenza di querela.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy