Non c'è mobbing se la lavoratrice è “intemperante”

Pubblicato il 24 aprile 2009
Per la Cassazione - sentenza n. 9474 depositata il 21 aprile 2009 - la condotta del lavoratore che, durante il periodo di malattia, svolga attività lavorativa ulteriore ed attività extra costituisce grave inadempimento rispetto all'obbligo di favorire il recupero della propria integrità psico-fisica.

Con altra sentenza depositata in pari data (la n. 9477), la Corte di legittimità ha invece escluso ad una lavoratrice il risarcimento chiesto per esser stata trasferita dal datore a causa del clima conflittuale insorto nel reparto aziendale a cui la stessa era preposta. I giudici di Cassazione sono giunti a tale conclusione dopo aver rilevato che, nel caso di specie, la dipendente aveva contribuito a creare lo stato di conflittualità mentre i responsabili dell'azienda si erano adoperati per risolvere ed attenuare la situazione negativa esistente.
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