Non punibili gli operatori italiani per il ritardo nell’applicazione delle regole Iva sui servizi

Pubblicato il 17 febbraio 2010

Si resta ancora in attesa delle pubblicazione ufficiale del decreto legislativo sull’Iva europea nei servizi in “Gazzetta Ufficiale”. È trascorso quasi un mese da quando il provvedimento è stato licenziato dal Governo il 22 gennaio scorso, ma ancora manca il via libera per la sua definitiva applicazione. A seguire, dovranno essere emanati anche i decreti ad hoc del ministero dell’Economia e dei direttori delle Dogane e delle Entrate, con cui dovranno essere definiti i dettagli per ciò che riguarda le procedure telematiche ei nuovi modelli Intrastat.

Il ritardo finora accumulato potrebbe essere non privo di ripercussioni su aziende e professionisti, se si pensa che formalmente il nuovo pacchetto di regole Iva è in vigore in Italia dal 1° gennaio 2010, cosa questa che potrebbe far sorgere qualche problema al nostro Paese anche nei confronti di Bruxelles. Nel caso in cui questa funesta prospettiva divenisse realtà, in soccorso dei lavoratori dovrebbe arrivare lo Statuto dei contribuenti. Le associazioni di categoria richiamano l’articolo 10 dello Statuto, che prevede la non punibilità per le violazioni eventualmente riscontrate dato che esse sono causate “da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito della nuova normativa”.

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