Nuova maxisanzione: il bastone e la carota

Pubblicato il 01 ottobre 2015

L’estate è ormai terminata, ma i controlli degli infaticabili ispettori del lavoro sembrano proseguire sempre con la stessa intensità. Stacanovisti, si dedicano con assoluta abnegazione a stanare coloro che non rispettano il superiore interesse pubblico volto a preservare la regolarità dei rapporti di lavoro.

L’osteria “Pancia mia fatti capanna” è rinomata nella zona, anche se la strada per arrivarci è impervia e invita a non alzare eccessivamente il gomito. Ma si sa, gli ispettori del lavoro hanno a cuore la propria forma fisica e per mantenerla praticano l’automobilismo: in un battibaleno si ritrovano all’interno della locanda.

Poco dopo si accorgono che l’aiuto cuoco Galeazzo è un lavoratore in nero, sicché si adoperano immediatamente per ricostruire da quanto tempo il tornito cuciniere opera tra i fornelli di questa osteria. Per Galeazzo si tratta del secondo giorno di lavoro; è stato chiamato ieri in quanto il titolare del posto è in malattia per una banale influenza.

“Lei è fortunato – esordiscono i funzionari ministeriali – poiché dal 24 settembre è entrata in vigore la nuova normativa (D.lgs. n. 151/2015); pagherà “solo” € 1.500 per aver fatto lavorare in nero il sig. Galeazzo”. Il titolare dell’osteria rimane interdetto, ma reagisce con ironia: “Eh già, favorito dalla sorte…”.

“Ma – proseguono gli ispettori - la fortuna occorre propiziarla: l’illecito che lei ha commesso è diffidabile a patto che assuma il sig. Galeazzo e lo faccia lavorare, ad esempio, per almeno 3 mesi” (art. 22 comma 1 D.lgs. n. 151/2015).“Galeazzo è bravo, ma io l’ho chiamato solo per sostituire l’aiuto cuoco in malattia, non posso occuparlo per il futuro!”, risponde un po’ seccato il padrone della locanda.

“E allora niente diffida, la sanzione sarà di € 3.000! Così sia scritto e così sia fatto!”, sentenziano i faraonici ispettori del lavoro, più che mai ispirati dalla magistrale interpretazione che “l’egiziano” Yul Brynner offrì nel ruolo di Ramesse I (“I dieci comandamenti” – 1956, di Cecil B.DeMille).

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