Nuove regole Iva: nuovi costi per le imprese e non solo

Pubblicato il 11 gennaio 2011 L’obbligo, ex articolo 21 del Dl 78/2010, di comunicare telematicamente le operazioni di importo pari o superiore ai 3mila euro (al netto dell’imposta sul valore aggiunto) costringe imprese e professionisti ad adeguare i programmi di contabilità Iva finora usati. Dunque, oltre ad aumentare gli adempimenti, le nuove regole implicano un aumento di spesa. L’adeguamento dei programmi è dovuto, ad esempio, al fatto che gli interessati dovranno memorizzare la partita Iva dei clienti e dei fornitori soggetti passivi Iva o alla necessità di una codificazione nuova che serva a legare le fatture che fanno parte di un’unica operazione (ad esempio nei contratti di appalto).

Si ricorda che in proposito l’agenzia delle Entrate attua l’obbligo di comunicazione attraverso Entratel o Fisconline e fornisce indicazioni con il provvedimento del direttore datato 22 dicembre 2010.

In sintesi: in caso di stipula di più contratti tra loro collegati, per il calcolo del limite si considera l’ammontare complessivo dei corrispettivi previsti per tutti i suddetti contratti. Per il periodo d’imposta 2010, l’importo previsto è elevato a 25mila euro annui, la comunicazione è limitata alle sole operazioni soggette all’obbligo di fatturazione e può essere effettuata fino al 31 ottobre 2011 (a regime entro il 30 aprile dell’anno successivo alle operazioni).

Il nuovo obbligo per l’entrata a regime non costerà solo alle imprese, ma anche ad alcuni commercianti al minuto in caso di operazioni con soggetti non Iva per cessioni superiori ai 3.600 euro. In tal caso, l’adeguamento dei software sarà dovuto alla necessità di memorizzare il numero di codice fiscale del compratore.
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