Nuove ritenute e incentivi limitati alle imprese nella Legge di bilancio 2026

Pubblicato il 30 dicembre 2025

Con il voto di fiducia espresso dalla Camera dei deputati il 29 dicembre 2025 (219 voti favorevoli e 125 contrari), la legge di bilancio 2026 si avvia verso l’approvazione definitiva, attesa per il 30 dicembre 2025.

Il testo, come risultante dal maxiemendamento del Governo, introduce un insieme articolato di misure fiscali e agevolative che incidono in modo significativo su provvigioni, crediti d’imposta e incentivi agli investimenti, con effetti differenziati per settori e territori. Interventi sono previsti anche dal lato pensionstico.

Di seguito si analizzano le principali novità di maggiore impatto per imprese e operatori economici, con particolare riferimento alla ritenuta sulle provvigioni delle agenzie di viaggio, alla proroga del credito d’imposta per design e ideazione estetica e al pacchetto di interventi a sostegno delle imprese, pari a 13 miliardi di euro, caratterizzato tuttavia da un accesso selettivo alle agevolazioni.

Provvigioni delle agenzie di viaggio: ritenuta d’acconto dal 1° marzo 2026

Il disegno di legge di bilancio 2026, approvato dalla Camera con voto di fiducia, introduce una rilevante modifica alla disciplina delle ritenute sulle provvigioni.

In particolare, l’art. 1, commi 140-142, prevede l’estensione dell’obbligo di applicazione della ritenuta d’acconto di cui all’art. 25-bis del DPR 29 settembre 1973, n. 600 anche alle provvigioni percepite da specifiche categorie di operatori, a decorrere dal 1° marzo 2026.

La novità consiste nell’eliminazione del regime di esonero che, fino a febbraio 2026, trovava applicazione per alcuni soggetti.

A seguito della modifica dell’art. 25-bis, comma 5, del DPR 600/1973, l’esonero dall’obbligo di operare la ritenuta non trova più applicazione per le provvigioni percepite:

La ritenuta è operata al momento del pagamento ed è pari al 23%, con base imponibile differenziata:

L’applicazione della ritenuta ridotta al 4,6% è subordinata alla presentazione dell’apposita dichiarazione prevista dal DM 16 aprile 1983.

La dichiarazione deve essere trasmessa:

La nuova disciplina si applica alle provvigioni corrisposte dal 1° marzo 2026, anche se maturate in periodi precedenti, in coerenza con il principio di cassa (circolare Agenzia delle Entrate n. 7/2024, § 2).

Nel caso di provvigioni trattenute direttamente sugli incassi, i percipienti sono tenuti a rimettere ai committenti l’importo della ritenuta, che si considera operata nel mese successivo a quello della trattenuta. In tali ipotesi, le prime ritenute dovrebbero essere riversate dal 1° aprile 2026.

LdB 2026: proroga del credito per design e ideazione estetica

Il disegno di legge di Bilancio 2026 proroga il credito d’imposta per le attività di design e ideazione estetica al periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025 (2026 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare), seppur con risorse finanziarie limitate.

Il comma 925 del Ddl di Bilancio 2026 introduce il comma 203-quater.1 nell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, stabilendo che il credito d’imposta per le attività di design e ideazione estetica di cui al comma 202 è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2026:

Per il credito maturato nel 2026, pur restando ferme le condizioni previste dal comma 204 della legge 160/2019, è previsto un miglioramento delle modalità di fruizione, in quanto il credito è utilizzabile in un’unica quota annuale (fino al 2025, è previsto l’utilizzo in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione).

A fronte della proroga, il legislatore introduce un tetto di spesa complessivo pari a 60 milioni di euro.

Per garantire il rispetto di tale limite, torna applicabile il meccanismo di prenotazione del credito d’imposta.

In particolare, le imprese sono tenute a trasmettere telematicamente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) una comunicazione contenente:

  1. l’ammontare delle spese sostenute;
  2. il credito d’imposta maturato.

Le modalità operative e i termini di trasmissione saranno definiti con un apposito decreto direttoriale del MIMIT.

Il credito d’imposta per le attività di design e ideazione estetica spetta con riferimento alle seguenti spese:

LdB 2026: 13 miliardi alle imprese, ma agevolazioni selettive

La legge di bilancio 2026 destina 13 miliardi di euro al sostegno delle imprese, incluse le imprese energivore, ma con misure non uniformemente accessibili.

Gli interventi principali riguardano gli investimenti in beni strumentali innovativi e in impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, finanziati attraverso:

L’iperammortamento si applica agli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati dal 1° gennaio 2026 al 30 settembre 2028, con maggiorazioni dal 50% al 180%, ma solo per beni “Made in EU” e inclusi nei nuovi allegati III-bis e III-ter. Sono escluse le premialità ambientali e non è prevista alcuna maggiorazione per investimenti oltre i 20 milioni di euro. Il beneficio è cumulabile con la ZES unica solo su voci di costo diverse.

La ZES unica Mezzogiorno, estesa anche a Marche e Umbria, resta operativa nel 2026 con 6,3 miliardi di euro per il triennio 2026-2028. Per gli investimenti effettuati entro il 15 novembre 2025, la percentuale di fruizione del credito sale al 75%.

Per le imprese del Centro-Nord, dal 1° gennaio 2026 cessano i crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0. Nel 2026 potranno fare affidamento esclusivamente sull’iperammortamento, con effetti fiscali differiti al 2027.

La manovra introduce inoltre un credito d’imposta per le imprese energivore, finanziato con risorse nazionali e non soggetto al principio DNSH, con una dotazione limitata a 10 milioni di euro per il 2026.

Sono previsti contributi a fondo perduto per il settore turistico, nel limite di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026, 2027 e 2028, destinati a:

La manovra 2026 stanzia:

In particolare, la Nuova Sabatini è rifinanziata con 200 milioni di euro per il 2026 e 450 milioni di euro per il 2027, mentre i Contratti di sviluppo ricevono nuove risorse fino al 2029.

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