Opzione donna 2022, stop all’innalzamento dell’età anagrafica

Pubblicato il 09 novembre 2021

Dietrofront in extremis su opzione donna. Nel testo finale della Legge di Bilancio 2022, che dovrebbe approdare in Senato entro la fine di questa settimana, spunta una novità in merito al meccanismo di pensionamento anticipato per le donne. Infatti, viene cancellato l’innalzamento del requisito anagrafico di un anno – come prospettato nella versione originaria della bozza – congelando di fatto i requisiti anche per il 2022. Dunque, per il prossimo anno dovrebbe esserci la proroga dell’opzione donna con gli stessi requisiti previsti finora: 58 anni d’età per le lavoratrici dipendenti e 59 anni d’età per le lavoratrici autonome.

Previsto un ritocco anche in merito all’Ape sociale che – come noto – verrà prorogato anche per il 2021. Al riguardo, il Governo prevede di aggiungere ulteriori categorie di lavori gravosi alle nuove otto già previste dal governo in coda alle 15 originarie.

Opzione donna, possesso dei requisiti entro il 31 dicembre 2022

Per poter usufruire dell’opzione donna è necessario possedere determinati requisiti, sia pensionistici che anagrafici. In particolare, il requisito contributivo è univoco, ossia pari a 35 anni. Diversamente, l’età anagrafica si differenzia in base alla categoria di appartenenza della lavoratrice. Infatti, è necessario avere:

Tali requisiti devono essere posseduti entro il 31 dicembre 2021.

Inoltre, l’assegno è interamente calcolo con il sistema contributivo, di cui al D.Lgs. 30 aprile 1997, n. 180 (in genere più penalizzante rispetto al sistema retributivo). Mentre la decorrenza del primo assegno pensionistico soggiace alla cd. “finestra mobile”, che prevede un meccanismo in base al quale l’erogazione avviene:

Ape sociale 2022, ampliata la platea

Altro intervento in tema di pensioni è la proroga dell’Ape sociale anche per il 2022. Infatti, verranno aggiunti ulteriori categorie di lavori gravosi alle nuove otto già previste dal governo in coda alle 15 originarie. Per ottenere questo risultato, su cui punta soprattutto il Pd, ci sarà un lavoro congiunto di deputati e senatori.

Quota 100, si va verso quota 102

Infine, un punto fermo della Manovra Finanziaria è sicuramente la fine di quota 100. Il premier Mario Draghi ha più volte ribadito che quest’anno terminerà la sperimentazione triennale. Quindi, dal prossimo anno ci sarà sicuramente quota 102, per poi tornare gradualmente – negli anni a venire – verso la Riforma Fornero.

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