Orlandi: l'obbligo del Pos è per ora solo una moral suasion

Pubblicato il 04 luglio 2014 Il neo-direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, ha avuto occasione, nella sua prima uscita pubblica, di affermare che l’obbligo, dal 1° luglio 2014, del Pos sopra i 30 euro introdotto nel sistema normativo per artigiani, commercianti e professionisti ha, per ora, il solo significato di “moral suasion”, poiché non porta con sé alcuna sanzione a loro carico.

Per i professionisti, sul tema ha parlato la presidente dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, denunciando l’«aumento dei costi per gli studi, soprattutto nel caso di categorie che non hanno un contatto diretto con il consumatore finale. Chi ha rapporti con le imprese ha esigenze diverse rispetto ai pagamenti con le carte di debito».

L’altra presidente (dell'Associazione dottori commercialisti), Vilma Iaria, ha affermato a sua volta: «Noi rilasciamo fattura e riceviamo pagamenti con assegni. Il Pos obbligatorio rappresenta solo un contributo ulteriore alle banche. Siamo disposti a collaborare per recuperare l'evasione fiscale. Ma più le regole sono complicate, più quest'ultima aumenta».
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