Parte il confronto per la riforma fiscale: al centro famiglia, lavoro e imprese

Pubblicato il 21 ottobre 2010

 

 

 

 

Nella serata di ieri, 20 ottobre, le parti sindacali sono state convocate dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per discutere i primi passi della riforma fiscale. Si è trattato di un tavolo allargato, con la partecipazione anche del ministro del Lavoro, di quello della Semplificazione normativa, della Pubblica amministrazione e dello Sviluppo economico, insieme ai rappresentanti dell'Inps, dell'Istat e dell'Agenzia delle Entrate. Tutto alla presenza del premier, Silvio Berlusconi.

Il fine è quello di imprimere un’accelerazione al processo di riordino della riforma fiscale, con una sola parola d’ordine: semplificazione.

In particolare, si vogliono accorpare le 242 esenzioni e agevolazioni oggi esistenti, che famiglie, imprese ed enti non profit ricevono dall’Inps e dal Fisco sotto forma rispettivamente di assegni e detrazioni. Si è contato che questi bonus valgono 142 milioni di euro e che parte delle somme potrebbero essere recuperate per alleggerire il Fisco. Si sono poste allo studio forme per concentrare gli aiuti in capo al Welfare, valutando come non penalizzare gli autonomi. All'interno di questa strategia di recupero delle risorse, un ruolo preminente viene attribuito alla lotta all'evasione, che dovrebbe consentire di recuperare gettito aggiuntivo, prima di procedere ad una ricognizione del bilancio pubblico e ad eventuali tagli di spesa.

Le direttrici della riforma fiscale sono le stesse fissate nel “libro bianco”, dello stesso Tremonti, del 1994: dal complesso al semplice; dal centro alla periferia; dalle persone alle cose. Tutto muovendo dalla convinzione che ognuno dovrà cedere qualcosa in funzione di un interesse generale. Le priorità della riforma resteranno, comunque, concentrate sulla famiglia, il lavoro e le imprese.

Su tale punto è intervenuto anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha sottolineato come la riforma fiscale debba essere l’occasione per mettere a punto uno strumento potente per la crescita, che abbia come obbiettivo - tra gli altri, ma non secondariamente - quello di abbassare la pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese.

Come emerso dal confronto di ieri, la riforma si snoderà in tre fasi: la prima è la raccolta dei dati e la loro analisi, la seconda la formulazione e presentazione in Parlamento di un disegno di legge delega, per concludere con una terza fase, che vedrà dare attuazione ai principi contenuti nella delega mediante una serie di decreti legislativi.


 

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