Pedopornografia. Confermato il sequestro del pc del vicino

Pubblicato il 29 maggio 2014 E' stato confermato da parte della Corte di cassazione – sentenza n. 21759 del 28 maggio 2014 – il sequestro, disposto nell'ambito di un'indagine per il reato tentato di pedopornografia, di un tablet e un notebook reperiti, dagli agenti, non nell'abitazione del soggetto indagato, bensì in quella del vicino che condivideva, con il primo, la stessa linea internet.

Respinta la doglianza avanzata dall'accusato il quale si era opposto alla misura sostenendo che i beni sequestrati erano privi di un rapporto di pertinenzialità con il reato ipotizzato.
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