Per gli atti del promotore paga in solido anche la banca

Pubblicato il 04 novembre 2009

Con la sentenza n. 34526 del 7 settembre 2009, la seconda sezione penale della Corte di cassazione ha confermato la condanna di una banca, che fungeva da intermediario finanziario, per essere responsabile civilmente dei danni causati da un promotore, anche se costui aveva agito violando le regole contrattuale stabilite dalla banca.

La difesa della banca aveva sostenuto l’estraneità della responsabilità come intermediario in quanto il cliente aveva regolato direttamente il rapporto con il promotore, a dimostrazione dell’assenza di un nesso causale tra l’illecito perpetrato e il comportamento della banca.

Posizione questa che non ha convinto la Corte di cassazione che ha ricordato come, ai sensi dell’art. 31 del Tuf, l'intermediario risponde in solido per i danni arrecati a terzi dai suoi promotori, anche se conseguenti a responsabilità penale. Inoltre non viene meno il nesso di causalità tra l’attività del promotore e la responsabilità in solido dell’intermediario per il fatto che il rapporto tra cliente e promotore si sia svolto in difformità di quanto stabilito dal contratto bancario.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Fondoprofessioni, finanziati piani formativi pluriaziendali

05/05/2025

Sicurezza sul lavoro: in arrivo nuovi fondi e nuove misure

05/05/2025

Aggressioni a docenti: maggiori tutele per il personale scolastico

05/05/2025

Coniuge superstite e IMU: quando si è soggetti passivi d’imposta

05/05/2025

Politiche in favore delle persone anziane: via libera al decreto correttivo

05/05/2025

Lavoro sportivo: pubblicato il terzo aggiornamento del mansionario

05/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy