Per il Capo dello Stato il decreto sul federalismo è irricevibile

Pubblicato il 05 febbraio 2011 Con una lettera al presidente del Consiglio, il Capo dello Stato spiega la necessità di un nuovo passaggio parlamentare per il decreto sul federalismo municipale, approvato in tutta fretta dal CdM dopo il pareggio/sconfitta scaturito dalla votazione alla bicamerale. Napolitano scrive: “Devo subito rilevare che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l'esercizio della delega previsto dall'art. 2, commi 3 e 4, della legge n. 42 del 2009: sono pertanto costretto a non ricevere il decreto approvato dal Governo, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza”.

In sostanza, la motivazione del respingimento è che “non giova ad un corretto svolgimento dei rapporti istituzionali la convocazione straordinaria di una riunione del Governo senza la fissazione dell'ordine del giorno e senza averne preventivamente informato il presidente della Repubblica, tanto meno consultandolo sull'intendimento di procedere all'approvazione definitiva del decreto legislativo”.

Effettivamente, il testo è diverso da quello originariamente approvato dal Governo e trasmesso alla Conferenza unificata e alle Camere ed è uguale alla proposta di parere favorevole condizionato formulata dal Presidente della Commissione bicamerale respinta dalla stessa Commissione.

Dunque, il decreto legislativo dovrà essere esposto alle aule parlamentari.

Intanto, il presidente Anci Chiamparino commenta: “Se la procedura utilizzata non è giudicata corretta, si individui quella percorribile e la si persegua”, tuttavia, aggiunge che “alcune delle norme contenute nel decreto sul federalismo municipale avevano ricadute già sui bilanci 2011; in questa situazione sarebbe quindi utile, visto l'inevitabile allungamento dei tempi, prevedere fin da ora un ulteriore slittamento dei termini per la predisposizione dei bilanci comunali, attualmente fissati al 31 marzo prossimo”.
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