Per il licenziamento della colf non si paga l'Aspi

Pubblicato il 08 febbraio 2013 Il Ministero del lavoro chiarisce che il contributo di licenziamento introdotto dalla legge Fornero non riguarda i datori di lavoro che assumono baby sitter, colf e badanti.

La questione sul versamento di una somma pari al 41% del massimale mensile di Aspi per ogni dodici mesi di anzianità aziendale del lavoratore da licenziare negli ultimi tre anni era stata sollevata dall'associazione Assidatcolf, che evidenziava il gravoso onere che avrebbe pesato sulle famiglie.

I tecnici del Ministero specificano invece che il contributo è dovuto solo dalle imprese che licenziano, escludendo le famiglie dal versamento dell'indennità di disoccupazione in caso di licenziamento delle collaboratrici domestiche. Non è necessaria una modifica della legge n. 92/2012, entrata in vigore dal 1° gennaio 2013.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Durc di congruità obbligatorio anche per imprese non edili: quando?

21/10/2025

Legge di Bilancio 2026: lavoro, salari e contrattazione collettiva

20/10/2025

Aziende con più attività: va applicato il CCNL più coerente per ogni settore

20/10/2025

Rottamazione quinquies nella Legge di Bilancio 2026: ecco come funziona

20/10/2025

Legge di Bilancio 2026: taglio IRPEF e superammortamento per imprese

20/10/2025

Operare nel cassetto fiscale altrui senza titolo è reato

20/10/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy