Pranzi di lavoro costosi con il nuovo regime Iva

Pubblicato il 29 agosto 2008

La deduzione dei costi con il limite del 75%, operativa dal 1° gennaio 2009, evita perdite di gettito per l’Erario, ma la compensazione tra la maggiore Iva detratta ed i minori costi dedotti non è la stessa per tutti. Saranno avvantaggiati i professionisti, perché mantengono il limite di deducibilità del 2% dei compensi, e le aziende che non hanno alcuna riduzione per le spese di vitto e alloggio dei dipendenti in trasferta; mentre, sono svantaggiati in contribuenti minimi, chi ha dei limiti alla detrazione Iva per effetto del pro-rata e le imprese che sostengono cospicui costi per pranzi di lavoro e pernottamenti in hotel.

Ad esempio, per i contribuenti minimi la detrazione dell’Iva non avrà alcun effetto e non potrà, quindi, bilanciare la riduzione della deducibilità. Allo stesso modo, le agenzie di viaggio non avranno vantaggi dalla detraibilità dell’Iva determinando l’imposta con il metodo “base da base”.

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