Protezione allargata sui rimpatri a rischio

Pubblicato il 18 febbraio 2009

La Corte di giustizia europea, con sentenza depositata nella causa C-465/07, ha statuito che l'immigrato proveniente da un paese in guerra, in cui il grado di violenza sia così generalizzato da mettere a rischio la sua incolumità in caso di rimpatrio, può ottenere asilo negli stati della Comunità europea senza necessità di provare la persecuzione personale. Il caso sottoposto all'attenzione della Corte europea riguardava due iracheni, marito e moglie, a cui l'Olanda aveva negato un permesso di soggiorno temporaneo perché la persecuzione personale non era stata sufficientemente provata. Secondo i giudici, infatti, la minaccia può ritenersi dimostrata, in via eccezionale, dal grado di violenza indiscriminato e di diffusione che caratterizza il conflitto in corso nel Paese di origine di chi chiede il permesso di soggiorno.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Nulla osta per lavoro subordinato: a regime la precompilazione delle domande

05/09/2025

Consulenti del Lavoro: dichiarazione e contribuzione entro il 30 settembre

05/09/2025

Bonus elettrodomestici 2025: come funziona, requisiti e domanda online

05/09/2025

Riforma ordinamento forense: si allenta il regime delle incompatibilità

05/09/2025

Nuove causali contributo INPS per enti bilaterali operative dall’8 settembre

05/09/2025

Corte UE: transazioni infragruppo e IVA

05/09/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy