Quattro fattispecie di reato per difendere l'ambiente

Pubblicato il 27 febbraio 2014 La Camera, nella seduta del 26 febbraio 2014, ha approvato il testo unificato delle proposte di legge contenente “Disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente”.

Tra le nuove misure, si segnala l'introduzione, nel libro secondo del Codice penale, del Titolo VI-bis “dei delitti contro l'ambiente” che ricomprende quattro nuove fattispecie di reato: inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico di materiale radioattivo e impedimento del controllo.  

In particolare, il reato di inquinamento ambientale, per chi compromette, o deteriora in modo rilevante la qualità del suolo e del sottosuolo, delle acque e dell'aria, dell'ecosistema e della biodiversità, della flora, o della fauna selvatica, viene punito con la reclusione da 2 a 6 anni nonché con la multa da 10mila e 100mila euro.

Il disastro ambientale, per chi altera gravemente o irreversibilmente l'ecosistema o compromette la pubblica incolumità, viene punito con la reclusione da 5 a 15 anni mentre per quel che riguarda il reato di traffico e abbandono di materiale di alta radioattività si ha una pena da 2 a 6 anni di reclusione e da 10mila a 50mila euro di multa. Infine, l'ostacolo o l'intralcio ai controlli ambientali viene punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Il provvedimento prevede aggravanti in presenza di associazioni mafiose nonché sconti di pena per chi si ravvede.

Il disegno di legge passerà, ora, all'esame del Senato.
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