Radio Vaticana responsabile per la propagazione di onde elettromagnetiche inquinanti

Pubblicato il 10 giugno 2011 Con la sentenza n. 23262 depositata lo scorso 9 giugno, la Corte di cassazione ha confermato la pericolosità delle onde elettromagnetiche provenienti dai ripetitori di Radio Vaticana riconoscendo il diritto al risarcimento delle associazioni ambientaliste e degli abitanti di Cesano e di alcune zone limitrofe che si erano costituiti parte civile nel processo penale contro i responsabili dell'emittente.

E con riferimento alla condotta di questi ultimi è stata accertata la configurabilità del reato punito dall'articolo 674 del Codice penale per “getto pericoloso di cose” concretizzatosi, nella fattispecie, nella propagazione delle onde elettromagnetiche inquinanti.

Erano infatti emerse, nel corso della lunghissima istruttoria “circostanze oggettive suscettibili di provare il carattere indubitabile, intenso e disturbante delle emissioni di onde, registrate per la loro intensità e rivelate oggettivamente”. Senza contare che la consapevolezza dei responsabili della Radio era stata accertata “con adeguato richiamo di documenti relativi alla eccezionale potenza degli impianti di trasmissione, alle pubbliche manifestazioni di disagio portate da singoli cittadini o da associazioni di cittadini anche mediante l’uso di mezzi di comunicazione di massa, alle lamentele espresse con lettera inviata da un gruppo di cittadini costituito in comitato, direttamente al Pontefice (ed evasa da un ufficio del Vaticano)”.

Nonostante, nella specie, il reato accertato sia ormai prescritto, il diritto dei cittadini ad essere risarciti non viene meno.
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