Reato di maltrattamenti in famiglia anche nei confronti dell’ex convivente

Pubblicato il 23 maggio 2017

Anche l’ex convivente risponde del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti di quella che era la compagna di fatto.

Cessazione della convivenza, i vincoli e gli obblighi non vengono meno

Il venir meno della convivenza, difatti, non travolge anche i vincoli e gli obblighi sussistenti tra i componenti del nucleo familiare, che risultano sostenuti dall'istituto del matrimonio e dalle leggi di disciplina del derivato rapporto di coniugio o ancora dal rapporto di filiazione.

E’ quanto ribadito dai giudici di Cassazione nel testo della sentenza n. 25498 del 22 maggio 2017, ove è stato ricordato che la giurisprudenza di legittimità ha escluso che alla cessazione della convivenza, sia in caso di coppie di fatto che di coppie sposate, consegua, per la configurabilità del reato di cui all’articolo 572 del Codice penale, il venir meno di ogni consorzio familiare.

Inoltre, nella specie, la presenza di un figlio era da ritenere espressione “dell'importanza e della stabilità della relazione”, e come tale portatrice, nei confronti di un soggetto debole e rispetto agli ex conviventi, di obblighi destinati a protrarsi anche dopo la cessazione della convivenza. Obblighi che, peraltro, andavano misurati sullo stato giuridico riconosciuto nel nostro ordinamento a tutti i figli legittimi e naturali ex articolo 315 e seguenti del Codice civile.

Va considerata, in definitiva, una nozione estesa di famiglia, “comprensiva di forme alternative a quella derivante dal matrimonio, ma destinate ad assumere identica dignità e tutela”.

Nella vicenda specificamente esaminata, è stata confermata la condanna impartita nei gradi di merito ad un uomo, per i reati, in continuazione, che gli erano stati contestati a titolo di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e minaccia ai danni della ex convivente.

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