Riconfermato al 4% il contributo integrativo per i dottori commercialisti

Pubblicato il 11 gennaio 2012 A circa otto mesi dalla delibera dello scorso 24 maggio, presentata dalla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti, il ministero del Lavoro, di concerto con quello dell’Economia, il 10 gennaio 2012 ha approvato formalmente il decreto interministeriale che riconferma al 4% il contributo integrativo per i dottori commercialisti.

A partire dal 1° gennaio 2012 - quindi con effetto retroattivo per coloro che hanno emesso parcelle in questi primi 10 giorni dell’anno – il contributo integrativo che va applicato sulle fatture degli appartenenti alla categoria resterà, sine die, al valore già in vigore nei precedenti anni ma in maniera non definitiva.

La mancanza del vaglio interministeriale sulla mini-riforma voluta dalla Cassa Dottori, aveva creato una certa preoccupazione in vista dell’eventuale passaggio dell’aliquota al prospettato 2%. Per sciogliere ogni remora sull’abbassamento del contributo a partire dall’inizio del nuovo anno, l’intervento interministeriale di ieri ha sottolineato l’efficacia immediata della decisione e il fatto che coloro che hanno già emesso fatture con la percentuale più bassa possono, a questo punto, emettere un nota di debito per recuperare il restante 2%.

Si ricorda che il contributo integrativo è imponibile Iva e non è assoggettato a Irpef, dunque non va soggetto a ritenuta d’acconto del 20%.

Questo il commento a caldo del presidente della Cnpadc, Walter Anedda: “Sono soddisfatto della celerità con la quale i ministeri, che devo ringraziare, hanno dato riscontro alla pressante richiesta del consiglio di amministrazione di dare immediata efficacia alla norma nelle more della firma del decreto interministeriale. Un cambio di aliquota in corso d'anno avrebbe, infatti, comportato notevoli difficoltà operative ai colleghi. È sicuramente motivo di orgoglio per il consiglio che presiedo rilevare che l'obiettivo di una aliquota al 4% sine die, perseguito sin dal 2004, sia oggi raggiunto grazie alla delibera assunta dalla assemblea dei delegati che ha fortemente creduto nel binomio adeguatezza/sostenibilità nel rispetto della equità intergenerazionale con particolare attenzione alla tutela dei più giovani”.
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