Riforma del processo civile, passi in avanti

Pubblicato il 13 marzo 2019

Si è tenuta ieri, 11 marzo 2019, una seduta del Tavolo tecnico convocato dal ministero della Giustizia con le rappresentanze di avvocati e dei magistrati per discutere della riforma del processo civile.

Nel precedente incontro, tutte le associazioni forensi avevano posto, come pregiudiziale irrinunciabile, il mantenimento delle memorie istruttorie, e della trattazione scritta nella fase decisoria, al fine di evitare che il diritto di difesa dei cittadini venisse sacrificato.

In merito, il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, si era riservato di comunicare la sua decisione, non escludendo di potere accogliere le richieste, al fine di consentire una prosecuzione fattiva della discussione.

Camere civili e CNF: approccio costruttivo del Guardasigilli 

E il presidente delle Camere civili, Antonio de Notaristefani, a margine dell’incontro, si è detto soddisfatto per quelli che ha definito significativi” passi in avanti.

De Notaristefani ha evidenziato come il ministro Bonafede abbia dimostrato “una buona capacità di ascolto che fa ben sperare per la versione definitiva della legge delega. Bisogna ricordare in ogni caso che interventi sulla procedura difficilmente producono la riduzione dei tempi di durata delle cause”.

Parimenti soddisfatto è apparso il presidente del Cnf, Andrea Mascherin,il quale ha sottolineato l’atteggiamento positivo di tutte le parti intervenute e l’approccio costruttivo intrapreso dal ministro.

Con questi presupposti sarebbero ragionevoli – ha evidenziato Mascherin – “aspettative di un risultato finale condivisibile e di soddisfazione per tutti gli operatori del diritto”.

Oggi il confronto sulla riforma del processo penale

Più delicato appare il confronto per quanto riguarda la revisione del processo penale, il cui tavolo di lavoro si riunirà proprio oggi, 13 marzo.

Questo anche dopo la presa di posizione dell’UCPI sul documento licenziato dal Comitato Direttivo Centrale di ANM il 9 marzo scorso, in ordine alle ipotesi di riforma avanzate dal ministero della Giustizia.

Un documento rispetto al quale gli avvocati penalisti si sono detti in assoluto dissenso: “O si conferma l’idea di un documento comune necessariamente alternativo ai 32 punti" - tuonano in un comunicato del 10 marzo - "o il confronto si ferma qui e partirà nel Paese una lotta durissima per fermare la controriforma del giusto processo”.

L’obiettivo del Guardasigilli, in ogni caso, è quello di presentare, in Consiglio dei ministri, le deleghe per la revisione delle due procedure entro la fine della prossima settimana, di modo da consentire la messa a punto dei collegati decreti legislativi entro l’estate.

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