Riforma della disabilità, novità sul certificato medico introduttivo

Pubblicato il 04 marzo 2025

Ulteriori chiarimenti in merito alla riforma della disabilità di cui al decreto legislativo n. 62/2024 arrivano dall’Inps con il messaggio n. 764 del 3 marzo 2025, con particolare riferimento alle novità intervenute sul certificato medico introduttivo.

Vediamo di che si tratta.

Riforma della disabilità

La riforma della disabilità introdotta dal decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62 rappresenta un cambiamento significativo nelle modalità di accertamento della condizione di disabilità in Italia; obiettivo principale è centralizzare e uniformare le procedure di verifica dello stato di disabilità, affidando tale compito esclusivamente all’Inps a partire dal 1° gennaio 2026.

In precedenza, infatti, l'accertamento della disabilità era frammentato tra diverse istituzioni e commissioni mediche locali, con significative differenze nelle tempistiche e negli esiti delle valutazioni; la centralizzazione presso l'Inps punta a risolvere queste disparità, consentendo un monitoraggio più rigoroso e una gestione più trasparente delle pratiche.

Si tratta dunque di un’importante modifica volta a semplificare l’iter burocratico, garantire maggiore efficienza nella gestione delle pratiche e assicurare un trattamento omogeneo su tutto il territorio nazionale.

Novità

La principale novità introdotta dal decreto è l’adozione di un sistema digitale avanzato per la gestione delle certificazioni mediche e della documentazione sanitaria; i medici certificatori, infatti, saranno tenuti a utilizzare una piattaforma telematica dedicata che include tutorial e istruzioni dettagliate per la compilazione del certificato medico introduttivo, approccio che mira a ridurre i margini di errore e ad accelerare i tempi di risposta per i cittadini che richiedono il riconoscimento della disabilità.

Inoltre, il decreto prevede l'uso obbligatorio della firma digitale per l'invio delle certificazioni, garantendo l’autenticità e l’integrità dei documenti trasmessi; questa misura, oltre a incrementare la sicurezza dei dati, consente di semplificare l'intero processo amministrativo, riducendo la necessità di documentazione cartacea e di accessi fisici agli sportelli Inps.

Fase sperimentale: tempistiche e province coinvolte

Per agevolare la transizione al nuovo sistema di accertamento, il decreto ha introdotto una fase sperimentale, inizialmente prevista dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025.

Questa fase coinvolge nove province pilota selezionate per testare l’efficacia delle nuove procedure e raccogliere feedback utili per eventuali modifiche e miglioramenti.

Successivamente, con la legge 21 febbraio 2025, n. 15 che ha convertito il decreto legge 27 dicembre 2024, n. 202 (Milleproroghe), la sperimentazione è stata estesa fino al 31 dicembre 2026.

La proroga della fase sperimentale si accompagna anche all’inclusione di ulteriori undici province:

Le province selezionate per la sperimentazione sono state scelte sulla base di criteri demografici, territoriali e amministrativi, per garantire una rappresentatività equilibrata delle diverse realtà locali italiane.

Durante questo periodo, sarà possibile monitorare l'efficacia delle nuove procedure digitali e apportare le necessarie correzioni prima della loro applicazione a livello nazionale nel 2026.

La fase sperimentale prevede inoltre il coinvolgimento attivo dei medici certificatori, che riceveranno formazione specifica sull’uso della piattaforma digitale Inps.

Attraverso tutorial dettagliati e documentazione di supporto, i medici saranno guidati nella compilazione del certificato medico introduttivo, nell’allegazione della documentazione sanitaria e nell’utilizzo della firma digitale.

Certificato medico introduttivo: cosa cambia?

Con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 62/24, l'Inps assume dunque un ruolo centrale ed esclusivo nell'accertamento della disabilità, sostituendo le precedenti commissioni locali e le diverse competenze regionali.

Il certificato medico introduttivo diventa perciò il documento fondamentale per avviare il processo di riconoscimento della disabilità; i medici certificatori, sia pubblici che privati, sono tenuti a redigere questo certificato utilizzando una piattaforma digitale dedicata messa a disposizione dall'Istituto.

La compilazione avviene tramite un’interfaccia telematica che guida passo-passo il medico nella raccolta delle informazioni richieste, riducendo il margine di errore e assicurando che tutti i dati necessari siano inseriti correttamente.

Ecco le principali novità.

Supporto per i medici certificatori: i tutorial Inps

Per agevolare i medici nella transizione verso il nuovo sistema, l’Inps ha predisposto una serie di tutorial disponibili nella sezione “Documenti” del portale istituzionale, seguendo il percorso: “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per disabili/invalidi/inabili”.

I tutorial, scaricabili in formato PDF, rappresentano una guida pratica e dettagliata per l’utilizzo della piattaforma digitale e per la corretta compilazione del certificato medico introduttivo e sono suddivisi in tre macro-aree.

Contenuti

Il tutorial dedicato alla redazione del certificato medico introduttivo ha l’obiettivo di semplificare la compilazione del documento, fornendo istruzioni chiare su:

Allegazione della documentazione sanitaria

Una delle novità più rilevanti riguarda l’obbligo di allegare la documentazione sanitaria direttamente sulla piattaforma Inps. Questa documentazione deve includere:

Il tutorial fornisce istruzioni dettagliate su come effettuare l’upload dei documenti, specificando formati ammessi (PDF, JPEG, PNG) e dimensioni massime per ciascun file. Inoltre, viene spiegato come organizzare la documentazione in modo logico, facilitando il lavoro dei medici valutatori.

Per garantire la validità della documentazione allegata, l’Istituto richiede che i documenti non abbiano una data anteriore ai sei mesi rispetto alla presentazione della domanda, salvo eccezioni per patologie croniche o permanenti.

Firma digitale

L’introduzione della firma digitale obbligatoria rappresenta, come accennato, una garanzia di sicurezza e autenticità per i documenti trasmessi. Il tutorial specifica i passaggi per:

Viene inoltre illustrato come ricevere conferma dell’avvenuta trasmissione e monitorare lo stato della pratica. La firma digitale permette di evitare falsificazioni e garantisce che il documento non sia alterato durante la trasmissione.

Faq

1. Cosa prevede la riforma della disabilità introdotta dal decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62?

La riforma della disabilità centralizza l'accertamento della condizione di disabilità all'Inps, a partire dal 1° gennaio 2026. La gestione esclusiva dell'Inps garantisce maggiore uniformità e trasparenza nelle procedure. La riforma prevede anche l’utilizzo di piattaforme digitali per la gestione delle pratiche e l’invio del certificato medico introduttivo.

2. Quali sono le principali novità per il certificato medico introduttivo?

Il certificato medico introduttivo deve essere compilato esclusivamente tramite la piattaforma digitale Inps. Sono obbligatori l’uso della firma digitale e l’allegazione di documentazione sanitaria aggiornata. Inoltre, la descrizione delle patologie deve seguire standard uniformi, utilizzando i codici ICD-10 per le diagnosi.

3. Come posso accedere ai tutorial per la compilazione del certificato medico introduttivo?

I tutorial sono disponibili nella sezione “Documenti” del portale INPS, seguendo il percorso: “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per disabili/invalidi/inabili”. I file sono scaricabili in formato PDF per una consultazione pratica.

4. Quali sono i vantaggi della digitalizzazione delle procedure per l’accertamento della disabilità?

La digitalizzazione consente una riduzione significativa dei tempi di attesa, una migliore tracciabilità delle pratiche e un accesso più rapido alle informazioni per i cittadini. Inoltre, la gestione telematica riduce gli errori nella compilazione dei certificati e garantisce maggiore sicurezza nella trasmissione dei documenti.

5. Quali sono le province coinvolte nella fase sperimentale della riforma?

La fase sperimentale, inizialmente prevista dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, coinvolge le province di Catanzaro, Frosinone, Salerno, Brescia, Firenze, Forlì-Cesena, Perugia, Sassari e Trieste. La sperimentazione è stata poi estesa fino al 31 dicembre 2026, includendo ulteriori undici province: Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Provincia autonoma di Trento e Aosta.

6. Come possono i medici certificatori inviare il certificato medico introduttivo?

I medici devono compilare il certificato direttamente sulla piattaforma digitale INPS, firmarlo elettronicamente e inviarlo tramite lo stesso portale. Il sistema prevede notifiche di conferma per garantire l'avvenuta trasmissione dei documenti.

7. È obbligatorio utilizzare la firma digitale per inviare il certificato medico introduttivo?

Sì, la firma digitale è obbligatoria per garantire l’autenticità e l’integrità dei documenti trasmessi. Il tutorial Inps fornisce istruzioni dettagliate per installare e utilizzare il software di firma digitale.

8. Cosa succede se il certificato medico introduttivo contiene errori o omissioni?

Se il certificato contiene errori o informazioni incomplete, l’Inps invierà una notifica al medico certificatore richiedendo le integrazioni necessarie. L’uso della piattaforma digitale riduce significativamente il rischio di errori grazie a controlli automatici durante la compilazione.

9. Come posso monitorare lo stato della mia domanda di accertamento della disabilità?

I cittadini possono monitorare lo stato della domanda accedendo alla propria area riservata sul portale Inps. Il sistema fornisce aggiornamenti in tempo reale e notifiche su eventuali richieste di integrazione della documentazione.

10. Quali documenti sanitari devo allegare al certificato medico introduttivo?

È necessario allegare esami diagnostici recenti, relazioni mediche specialistiche e certificati ospedalieri. I documenti devono essere inviati in formato PDF, JPEG o PNG e non devono essere più vecchi di sei mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, salvo eccezioni per patologie croniche.

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