Riforma, gli Albi vanno da soli

Pubblicato il 03 febbraio 2009 Le categorie degli avvocati, notai e commercialisti sono state chiamate (la prima volta era il 28 agosto scorso) dal Guardasigilli, Angelino Alfano, per fornire proposte concrete sul progetto di riforma della giustizia e per il riordino del proprio “settore” professionale. L’intento era quello di far agire gli Albi in maniera unitaria, tanto che lo stesso Alfano aveva sollecitato le tre categorie affinché producessero una proposta condivisa. Il contributo per lo snellimento della “macchina giudiziaria”, però, non è ancora arrivato e, nel procedere al riguardo, gli Albi hanno deciso di muoversi in autonomia per non forzare le singole esigenze. Così, i commercialisti hanno consegnato, il 29 gennaio scorso, il proprio documento al ministro della Giustizia, mentre i notai si apprestano “a inviare indicazioni e disponibilità nei prossimi giorni”. Anche gli avvocati – seppur impegnati a sciogliere il nodo del processo disciplinare e a perfezionare l’ingresso programmato alla professione – si impegnano a presentare un documento organico di riforma entro fine mese. Gli argomenti che dividono le categorie sono proprio le priorità per riposizionarsi, con alcune competenze, nel circuito di riordino della giustizia.
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