Rinuncia ai crediti, colpa grave

Pubblicato il 26 maggio 2008

La Corte dei Conti, sezione giurisdizionale del Lazio, ha stabilito che gli amministratori comunali che hanno rinunciato ad un credito sono responsabili per colpa grave e, di conseguenza, devono risarcire all’erario del Comune il danno arrecato.

La magistratura contabile, infatti, può verificare la conformità dell’azione amministrativa alla legge, cioè il rispetto dei requisiti di pura legittimità e dei criteri di economicità ed efficacia di cui all’art. 1 L. 241/90.

L’omessa riscossione del credito - nel caso di specie canoni di locazione di locali comunali – ha generato una “disattenta e riprovevole gestione delle risorse finanziarie pubbliche”, lese dalla ingiustificata rinuncia da parte dell’ente sia sotto l’aspetto del pubblico interesse, sia di quello di supporto all’iniziativa imprenditoriale.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

INPS: nasce DOT, assistente virtuale basato su IA

16/06/2025

Indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo: cosa cambia dal 2025

16/06/2025

Reati tributari: tenuità del fatto se il debito fiscale è quasi estinto

16/06/2025

Ferie 2023 non godute: adempimenti e scadenze

16/06/2025

Fermo pesca 2024: c'è tempo fino al 4 luglio

16/06/2025

Cassazione: responsabilità 231 anche per le srl unipersonali

16/06/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy