Ripristinata la garanzia fideiussoria anche per rate inferiori a 50mila euro

Pubblicato il 22 settembre 2010

Il Decreto legislativo sul credito al consumo (n. 141/2010) ha reintrodotto un “vecchio” obbligo per i contribuenti che optano per l’accertamento con adesione e scelgono di rateizzare il loro debito con l’Erario. Si tratta del ripristino della fideiussione per le rate successive alla prima prescindendo dalla previsione di un importo complessivo superiore alla soglia dei 50mila euro (articolo 9, comma 5, Codice del consumo).

La misura è tornata in vigore il 19 settembre scorso, dopo che il Decreto incentivi (n. 40/2010), lo scorso marzo, aveva inserito la clausola secondo cui il ricorso alla disciplina dell’accertamento con adesione faceva scattare l’obbligo del rilascio della polizza fideiussoria solo se le rate successive alla prima avevano un importo superiore ai detti 50mila euro.

Dunque, da lunedì 20 settembre tutti i contribuenti che speravano di accordarsi con il Fisco, beneficiando dello “sconto” della fideiussione, hanno avuto la brutta sorpresa, vedendosi annullata la semplificazione introdotta dal Dl incentivi, con il ripristino della garanzia fideiussoria anche per le rate inferiori ai 50mila euro.

Pertanto, ora, in caso di accertamento con adesione sarà necessario presentare, comunque, una fideiussione a prescindere dall'importo delle rate successive alla prima. Le nuove norme sul credito al consumo, varate questa estate ed entrate nella “Gazzetta Ufficiale” n. 207 dello scorso 4 settembre, prevedono che sull’importo delle rate successive alla prima siano dovuti gli interessi al saggio legale, calcolati dalla data di perfezionamento dell’atto di adesione e che per il versamento di tali somme il contribuente sia tenuto a presentare idonea garanzia mediante polizza fideiussoria o fideiussione bancaria per il periodo di rateizzazione, aumentato di un anno.

La polemica sorta a tal proposito è che il processo di semplificazione tra agenzia delle Entrate e contribuenti, che si era tentato di instaurare, ha segnato una battuta d’arresto, reintroducendo l’obbligo di sostenere pesanti costi per le garanzie bancarie soprattutto in un momento ancora delicato della congiuntura economica. A risentirne, infatti, saranno soprattutto le piccole e medie imprese che non potranno più beneficiare della possibilità di versare in modo rateale i debiti con il Fisco pagando il solo saggio degli interessi legali; il tutto con notevoli difficoltà di ottenimento del credito dal settore bancario. La tutela dei consumatori soprattutto nei confronti del sistema bancario sembra fortemente minata e da più parti si invoca di correggere l’ "errore", ripristinando l’agevolazione eliminata.

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