Sì alla deposizione dalla persona offesa anche se non inclusa nella lista dei testi

Pubblicato il 15 marzo 2013 Secondo la Suprema corte di legittimità – sentenza n. 11962 del 14 marzo 2013 – è pienamente utilizzabile la deposizione della persona offesa dal reato anche se la stessa non sia stata inclusa nella lista testi e sebbene sia imputata nello stesso procedimento per reato connesso.

Come già ricordato dalla giurisprudenza di legittimità, infatti, “in tema di esame testimoniale, quando in capo al soggetto le cui dichiarazioni devono essere assunte nel giudizio, la condizione di imputato dello stesso reato o di reato connesso o collegato concorre con quella di persona offesa dal reato, quest’ultima, per la sua maggiore pregnanza, è destinata a prevalere, cosicché il soggetto sarà esaminato nella veste di testimone, con l’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che gli sono rivolte”.

E dalla ritualità della escussione dibattimentale, deriva la piena utilizzabilità del mezzo di prova essendo legittimo, perché giustificato dall’esercizio dei poteri officiosi di iniziativa probatoria del giudice dibattimentale, il provvedimento con cui è ammesso, in sostituzione del testimone indicato nella lista ex articolo 468 del Codice di procedura penale.
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