Sblocca Italia, dopo l’ok della Camera passaggio lampo al Senato

Pubblicato il 31 ottobre 2014 Dopo la dibattuta approvazione di ben 50 emendamenti richiesti dalla commissione Bilancio sul testo convalidato dalla commissione Ambiente, il Ddl di conversione del decreto legge Sblocca Italia (Dl 133/2014) ha ottenuto l’ok definitivo dalla Camera dei deputati, con 278 voti favorevoli, 161 contrari e sette astenuti.

Il testo del provvedimento passa ora al Senato dove proseguirà il suo iter parlamentare, anche se con tempi molto ristretti, vista la necessita della sua conversione definitiva in legge entro l'11 novembre 2014. Il testo si considera, quindi, praticamente blindato.

Anche se nell’ultimo passaggio parlamentare sono stati confermati molti dei punti fermi del provvedimento, non sono mancate, però, alcune correzioni di rilievo, che hanno interessato in particolar modo il capitolo delle semplificazioni edilizie.

Edilizia

Il decreto Sblocca Italia modifica la definizione di manutenzione straordinaria e considera sufficiente, in caso di tali lavori, solo il rispetto della volumetria complessiva degli edifici, lasciando spazi anche per i frazionamenti e gli accorpamenti di unità immobiliari.

In caso di interventi di ristrutturazione edilizia che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del volume o delle superfici non è più necessario richiedere anticipatamente il permesso di costruire, ma è sufficiente una semplice Scia.

È stata introdotta la nozione di “interventi di conservazione” e prevista una nuova ipotesi di permesso di costruire in deroga anche alle destinazioni in uso per gli interventi di ristrutturazione che vengono effettuati in aree industriali dismesse.

Esclusivamente nei casi di progetti molto complessi, i termini per il rilascio del permesso di costruzione si considerano raddoppiati. La Dia – con esclusione della super-Dia - viene sostituita dalla Scia e viene riproposto il Regolamento unico edilizio valido per tutti i comuni italiani, al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti.

Sul capitolo delle sanzioni, c'è un inasprimento per coloro che non comunicano l’avvio dei lavori: la multa sale da 258 a mille euro.

IMU

Per quanto riguarda la tassazione, il provvedimento approvato dalla Camera prevede che i comuni possano concordare una riduzione dell’Imu per il locatore che riduce il canone d’affitto con l’inquilino. Gli atti di riduzione dei canoni di locazione beneficeranno, comunque, dell'esenzione dalle imposte di registro e di bollo.
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