Scuole e redditometro correlazione limitata

Pubblicato il 29 aprile 2009 A seguito dell’emissione della circolare n. 13/E/2009, che citava fra gli indicatori di ricchezza per il redditometro la frequenza a scuole private si sono sollevate molte polemiche. A riprova che l’Amministrazione finanziaria non considera la partecipazione a scuole private un lusso, è intervenuto il direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera, che ha rilasciato alcune precisazioni al riguardo. Nel documento si legge che al fine di contrastare l’evasione fiscale, l’Agenzia sta predisponendo numerosi controlli, che nei confronti delle persone fisiche sono effettuati con il cosiddetto metodo “sintetico”. Lo scopo è quello di raccogliere tutti i dati dei contribuenti per confrontare le spese effettuate con i redditi dichiarati. In quest’ottica, si inserisce anche il controllo delle spese per la frequenza di corsi presso scuole private. Tali spese verranno accertate solo se di importo molto elevato e, anche in questo caso, non devono essere considerate come uno strumento per indicare una situazione di evasione se esse sono compatibili con i redditi dichiarati. La somma di tali spese, insieme ad altre molto elevate, fa scattare i controlli, soprattutto nel caso se esse dimostrano una forte capacità economica ingiustificata rispetto a quella risultante dalla dichiarazione dei redditi del contribuente.
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