La durata del matrimonio può essere ritenuta rilevante nella determinazione della misura dell’assegno di mantenimento.
E’ così che la Corte di cassazione ha confermato una decisione con cui i giudici di appello, nell’ambito di un procedimento per la separazione personale di due coniugi, avevano ritenuto di contenere l’ammontare dell’assegno di separazione spettante alla ex moglie, prendendo in considerazione i diversi elementi emersi in sede istruttoria, tra cui, in particolare, la breve durata del matrimonio.
La donna aveva avanzato ricorso contro questa statuizione, lamentando, tra gli altri motivi, un vizio di omesso esame di fatto decisivo, conseguente alla mancata considerazione delle istanze dirette ad ottenere l’esibizione e la richiesta di informazioni all’INPS al fine di conoscere la redditività dell’ex coniuge.
Respingendo detta doglianza, la Sesta sezione civile di Cassazione, con ordinanza n. 16405 del 19 giugno 2019, ha giudicato corretta la decisione dei giudici di secondo grado.
Questi - si legge nella pronuncia - non avevano escluso la considerazione della differenza reddituale verificatasi nel corso della separazione, ma avevano ritenuto di non acquisire anche la documentazione relativa ad annualità successive, con una valutazione di merito che è stata giudicata “non soggetta al sindacato di legittimità”.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".