Sindacati commercialisti su spesometro

Pubblicato il 05 novembre 2016

Le Associazioni nazionali degli iscritti all'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico) sono state ricevute dal viceministro MEF, Luigi Casero, durante il tavolo tecnico che il Ministero ha istituito con le associazioni di categoria per analizzare gli emendamenti che sono stati presentati al Dl fiscale n. 193/2016, con particolare riguardo alle nuove comunicazioni trimestrali Iva e al relativo regime sanzionatorio e alla definizione agevolata dei ruoli.

In una nota depositata in quella circostanza, le associazioni sindacali di categoria, confermando il disagio di tutti i professionisti rappresentati, ribadiscono la richiesta di una serie di semplificazioni e della eliminazione dei troppi adempimenti finora esistenti e, pertanto, insistono sulla “necessità di eliminare dal decreto la previsione dell'invio trimestrale dei dati delle fatture emesse e ricevute o, in subordine, di prevederne la cadenza annuale”, visto che tali adempimenti, così come disciplinati, risultano molto gravosi sia per i contribuenti che per i professionisti.

Nella nota, le associazioni di categoria sottolineano che – in attesa di una definitiva stesura del testo - “con dispiacere, nonostante tutto il lavoro svolto, siamo a constatare che al momento scarse sono le possibilità di raggiungere il risultato sperato. Sembra avere un maggiore margine di realizzazione la richiesta sulle sanzioni che condurrebbe a un radicale ridimensionamento delle stesse”.

Dichiarazione Longobardi

Sul tema dello spesometro trimestrale si è espresso anche il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Gerardo Longobardi, che ha commentato le dichiarazioni rilasciate sul tema dal Viceministro Enrico Zanetti e dalla direttrice delle Entrate Rossella Orlandi, definendole a dir poco “sorprendenti”.

Secondo Longobardi: “lo spesometro trimestrale, a prescindere dalla pur auspicabile approvazione del pacchetto di semplificazioni, è un unicum nelle realtà fiscali delle economie avanzate che genera una moltiplicazione di adempimenti inutile e incredibile per autonomi e imprese”.

Perciò - per il Presidente Cndcec - le dichiarazioni di Zanetti e Orlandi, anche rispetto alla ventilata ipotesi di rendere lo spesometro almeno semestrale, sembrano una vera e propria provocazione.

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