Soggiornante di lungo periodo, tutela contro l’allontanamento

Pubblicato il 08 dicembre 2017

L’allontanamento di un cittadino di Paese terzo che sia soggiornante di lungo periodo non può essere disposto solamente in ragione del fatto che questi sia stato condannato a una pena privativa della libertà personale superiore a un anno.

Relativamente, infatti, allo status dei cittadini extra Ue che siano soggiornanti di lungo periodo, la normativa dei singoli Stati membri non può non prevedere l’applicazione delle condizioni di tutela contro l’allontanamento, con riferimento a tutte le corrispondenti decisioni amministrative, indipendentemente dalla natura o dalle modalità giuridiche di tale misura.

Allontanamento solo per minaccia effettiva

E’ questa l’interpretazione fornita dalla Corte di giustizia Ue rispetto all’articolo 12 della direttiva 2003/109/CE, relativa allo status dei cittadini non europei che soggiornino per un periodo di lunga durata, ai sensi del quale gli Stati membri possono decidere di allontanare il soggiornante di lungo periodo esclusivamente se egli costituisce una minaccia effettiva e sufficientemente grave per l'ordine pubblico o la pubblica sicurezza.

La domanda di pronuncia pregiudiziale sottoposta ai giudici europei era stata presentata nell’ambito di una controversia tra un cittadino colombiano, soggiornante di lungo periodo in Spagna, e la delegazione governativa della Navarra (Spagna) relativamente ad una decisione di allontanamento del primo dal territorio spagnolo, presa a seguito della sua condanna a una pena privativa della libertà superiore a un anno.

La Corte di giustizia – sentenza del 7 dicembre 2017, causa C-636/16 - ha ribadito come questa direttiva conferisca ai soggetti soggiornanti di lungo periodo una tutela rafforzata contro l’espulsione.

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