Sosta con disco orario o a pagamento. Multe reiterate per violazioni oltre la fascia oraria

Pubblicato il 31 maggio 2018

La Consulta ha fornito un’interpretazione costituzionalmente orientata della disposizione del Codice della strada che prevede, in caso di protrazione della sosta limitata o regolamentata (ossia con disco orario o a pagamento) , l’applicazione di una sanzione per ogni periodo per il quale si protrae la violazione.

Lo ha fatto respingendo una questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice di pace di Verona rispetto all’articolo 7, comma 15, del Decreto legislativo n. 285/1992 (Codice della strada), per asserita violazione dell’articolo 3 della Costituzione.

Secondo il giudice rimettente, dall’applicazione di questa previsione deriverebbe un’eccessiva gravosità e una sproporzione della sanzione ivi prevista, in quanto la multa da euro 25 a euro 100 viene irrogata in relazione a ciascun periodo di prolungamento della violazione, a suo dire correlato al periodo di sosta autorizzato. L’eccessiva gravosità sarebbe, in particolare, rilevabile confrontando la sanzione invece irrogabile per la protrazione della sosta vietata, per la quale, invece, la sanzione amministrativa pecuniaria, compresa tra euro 41 ed euro 169, è comminabile per ogni periodo di ventiquattro ore.

Questione superata dall'interpretazione della nozione di periodo

Come detto, la Corte costituzionale, con sentenza n. 11 del 30 maggio 2018, ha ritenuto che la dedotta illegittimità costituzionale potesse essere superata da una interpretazione costituzionalmente orientata.

La questione in oggetto – ha sottolineato la Consulta - muove da un’interpretazione della norma secondo la quale la nozione di “periodo”, in base al quale può essere reiterata la sanzione, coinciderebbe con il limite di durata della sosta predeterminato dall’utente tramite il pagamento della tariffa o con l’esposizione del disco orario.

“Periodo” riferito alla protrazione della sosta oltre la fascia di vigenza giornaliera

Invero – hanno affermato i giudici costituzionali - può ritenersi che il periodo di protrazione della violazione, che consente la reiterazione della sanzione, non si riferisca alla sosta autorizzata per il periodo determinato dal pagamento effettuato dall’utente o indicato nel disco orario esposto.

Secondo la Corte, ossia, sarebbe ragionevole riferire il “periodo” in oggetto “alla protrazione della sosta oltre la fascia di vigenza giornaliera o infragiornaliera della sosta, limitata o regolamentata, come determinata dai regolamenti comunali”.

I regolamenti comunali disciplinano, infatti, la sosta autorizzandola in determinate fasce orarie della giornata, nelle quali sono vigenti i limiti imposti per la sosta regolamentata o limitata.

In definitiva, quindi, non sarebbe la concreta specifica limitazione del disco orario o della regolamentazione tariffaria selezionata dall’utente a determinare il periodo oltre il quale deve essere irrogata la sanzione, bensì la protrazione oltre la fascia oraria della sosta limitata o regolamentata, ossia oltre il complessivo periodo fissato dai regolamenti comunali per l’operatività di tali limitazioni.

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