Specializzazioni forensi in 14 aree

Pubblicato il 20 marzo 2014 Il regolamento in materia di specializzazione per gli avvocati che il ministero della Giustizia ha trasmesso, per i prescritti pareri, al Consiglio Nazionale Forense, al Consiglio di Stato e alle competenti commissioni parlamentari, introduce 14 specifiche aree di specializzazione.

Per ognuna di queste aree, che vanno dal diritto di famiglia a quello commerciale, dal diritto ambientale a quello internazionale o dell'Unione europea, dal diritto amministrativo e tributario al bancario e finanziario, dal penale al condominio e alle locazioni, vengono individuati i rispettivi ambiti di competenza.

Il titolo di specialista, in ogni caso, non potrà essere speso per più di un'area.

Per diventare “specialista”, l'avvocato dovrà seguire un percorso formativo, consistente in un corso di specializzazione, organizzato dalle facoltà, dai dipartimenti, dagli ambiti di giurisprudenza delle università legalmente riconosciute, di non meno di 200 ore di insegnamento e con durata biennale.

Parimenti, il titolo potrà assere attribuito al legale che abbia una “comprovata esperienza” professionale, che dimostri, ossia, un'anzianità di iscrizione all'Albo di non meno di 8 anni e di avere trattato, nell'arco degli ultimi 5 anni, in modo assiduo e prevalente, almeno 50 cause riferite all'area di cui si chiede il riconoscimento.

Per mantenere il titolo dopo il relativo conseguimento, il legale, nell'arco di un triennio, dovrà trattare almeno 50 casi all'anno nella materia di riferimento oppure conseguire 75 crediti formativi specifici con almeno 25 per anno.
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