Il 10 giugno 2025, a Roma, si è svolto l’annuale appuntamento con gli Stati Generali dei Commercialisti, promosso dal Consiglio Nazionale guidato da Elbano de Nuccio.
L’evento, intitolato “I Commercialisti: una guida strategica per le sfide del Paese”, ha visto la partecipazione dei rappresentanti nazionali e territoriali della categoria, insieme a esponenti del Governo, della politica e delle professioni.
Tre sessioni di lavoro hanno animato il confronto su temi fondamentali come economia, fisco, crisi d’impresa e le prospettive di sviluppo dell’Italia.
Un sistema fiscale più giusto e razionale, alleggerito da una profonda revisione degli obblighi burocratici, accompagnato da una sospensione estiva delle scadenze fino a metà settembre. Tra gli obiettivi anche l’alleggerimento del carico fiscale per il ceto medio, da finanziare attraverso un recupero più efficace dell’evasione, e il funzionamento efficiente dell’apparato tributario, in grado di garantire un dialogo trasparente e continuo con i contribuenti e i professionisti che li rappresentano.
Sono questi i punti chiave dell’agenda tracciata da Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, che ha preso la parola davanti a una platea di oltre 2.000 professionisti riuniti agli Stati Generali dei Commercialisti, presso La Nuvola di Roma.
Nel suo intervento, de Nuccio ha sottolineato il valore del "dialogo costruttivo" instaurato con il Governo, pur ribadendo alcune richieste prioritarie della categoria: in particolare, una riforma delle scadenze fiscali che consenta l’adozione di un calendario più chiaro ed efficiente, insieme all’introduzione di una pausa estiva per adempimenti e versamenti — inclusi quelli rateizzati — relativi a imposte e contributi.
Riforma del sistema fiscale: riorganizzazione del calendario
Il cuore del confronto degli Stati Generali 2025 è stato, inevitabilmente, la riforma del sistema fiscale, che Elbano de Nuccio ha definito "di elevata qualità" per quanto riguarda la semplificazione delle norme, delle procedure operative e dell’apparato sanzionatorio. Tuttavia, molto resta ancora da sistemare. Tra le urgenze principali, la riorganizzazione del calendario delle scadenze fiscali.
Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti ha ribadito con forza la necessità di una riduzione sostanziale degli adempimenti, pur riconoscendo che tale obiettivo è spesso frenato dalle esigenze di bilancio dello Stato.
In attesa di un intervento più ampio, de Nuccio ha rilanciato una proposta concreta:
L’obiettivo è chiaro: tutelare il diritto a una pausa estiva serena, sia per i contribuenti che per i professionisti che li assistono.
Ma le richieste della categoria non si fermano qui. Per i commercialisti, il processo di riforma fiscale deve includere un’azione decisa sulla curva dell’Irpef, in particolare a favore del ceto medio. L’attenzione si concentra su quella fascia dell’11,2% di contribuenti che dichiarano redditi tra i 40.000 e i 120.000 euro, i quali da soli versano il 36,4% dell’intera Irpef nazionale. De Nuccio ha sottolineato che ogni risorsa recuperata attraverso il contrasto all’evasione dovrebbe essere reinvestita per alleggerire il peso fiscale su questa parte fondamentale della popolazione.
Il Governo punta a una riduzione dell’imposizione fiscale che sia “equa e sostenibile”, con un’attenzione particolare al ceto medio, ossatura del sistema produttivo italiano. A ribadirlo è stata la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenuta a sorpresa durante gli Stati Generali dei Commercialisti 2025.
Meloni ha sottolineato che, dopo la riforma che ha ridotto da quattro a tre le aliquote Irpef, l’azione dell’Esecutivo non si ferma: "Il nostro obiettivo è proseguire con determinazione per alleggerire il carico fiscale su chi lavora e produce ricchezza, in particolare sulla fascia media della popolazione, che spesso sopporta il maggior peso della pressione tributaria".
Nel suo discorso, la Premier ha rivendicato i primi effetti concreti della riforma sull’economia reale, ma ha anche rilanciato la necessità di un sistema fiscale più equo e incentivante. Il tema ha acceso il dibattito tra i rappresentanti del Governo presenti all’evento.
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha confermato l’intenzione di ridurre l’aliquota Irpef per i redditi tra i 28.000 e i 60.000 euro, oggi al 35%, puntando a una possibile discesa al 33%. «La prudenza resta fondamentale – ha spiegato Leo – dobbiamo muoverci con cautela per mantenere la fiducia dei mercati e delle agenzie di rating. Ma la direzione è chiara: vogliamo sostenere il ceto medio e le imprese».
Tra le misure a favore del tessuto produttivo, Leo ha ricordato anche l’introduzione dell’IRES premiale per il 2025, con l’obiettivo di renderla una misura strutturale, se ci saranno le condizioni.
Giorgetti: serve cautela sulla riduzione dell’Irpef
"La riduzione dell’Irpef? Abbiamo ancora due anni e mezzo di legislatura per lavorarci". Con queste parole, pronunciate a margine degli Stati Generali dei Commercialisti, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha richiamato alla responsabilità e alla gradualità, sottolineando la necessità di agire con equilibrio per salvaguardare la tenuta dei conti pubblici — finora ben valutati dai mercati finanziari e dalle agenzie di rating.
Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti ha evidenziato un rapporto di collaborazione "corretto e costruttivo" con l’Agenzia delle Entrate, ma ha anche denunciato le difficoltà che contribuenti e professionisti affrontano quotidianamente nel rapporto con il sistema fiscale. In particolare, ha criticato l’inefficienza operativa della macchina amministrativa, che troppo spesso non riesce a fornire risposte tempestive né a instaurare un dialogo efficace con i professionisti del settore.
Un esempio recente è il malfunzionamento del sito dell’Agenzia proprio nei giorni iniziali per l’invio delle dichiarazioni precompilate, un episodio che ha riacceso le polemiche. A fronte di situazioni simili, il presidente ha sollecitato l’introduzione di misure strutturali: una revisione urgente dei sistemi digitali e l’applicazione automatica di proroghe alle scadenze fiscali, senza che ogni volta si debba presentare una specifica istanza.
La comunicazione con le sedi territoriali dell’Agenzia resta, inoltre, problematica. Il presidente ha rivolto un invito diretto al direttore delle Entrate, Vincenzo Carbone, affinché gli uffici periferici tornino a essere luoghi di confronto reale, accessibili anche fisicamente ai commercialisti e non solo attraverso piattaforme digitali.
Carbone, presente all’evento, ha accolto l’appello con apertura: “Il dialogo con i commercialisti è sempre fonte di arricchimento”, ha dichiarato, aggiungendo che, qualora le risorse lo permettano, sarà avviato un canale preferenziale dedicato ai professionisti. Ha poi ricordato che, negli ultimi quattro anni, l’Agenzia ha perso circa 10.000 dipendenti, ma nuovi ingressi sono attesi con i prossimi concorsi.
È stata ufficialmente presentata durante gli Stati Generali dei Commercialisti la nuova realtà associativa “Professionisti Insieme”, che unisce quattro importanti categorie: commercialisti, avvocati, notai e medici.
A sottoscrivere l’intesa sono stati i rispettivi presidenti dei Consigli nazionali: Elbano de Nuccio (CNDCEC), Francesco Greco (CNF), Giulio Biino (CNN) e Filippo Anelli (FNOMCeO).
Il progetto, avviato simbolicamente proprio nel corso dell’evento romano dedicato ai commercialisti, intende affermare il ruolo sussidiario delle professioni rispetto alla Pubblica Amministrazione, nel rispetto delle normative italiane ed europee più recenti.
In una nota congiunta, i quattro presidenti sottolineano come questa alleanza rappresenti una tappa importante nel riconoscimento del ruolo centrale delle professioni regolamentate: “Avvocati, commercialisti, medici e notai condividono la responsabilità di garantire il buon funzionamento dei principali sistemi su cui si fonda il Paese: giustizia, economia e sanità”, spiegano i firmatari. L’iniziativa intende quindi rafforzare il legame tra le categorie e le istituzioni, nel rispetto delle regole deontologiche e dei diritti costituzionali, agendo come interlocutore qualificato e propositivo.
L’associazione rappresenta circa 900.000 professionisti, pari a un terzo degli iscritti complessivi agli Ordini e Collegi professionali in Italia.
Secondo de Nuccio, era giunto il momento di dare forma a un soggetto capace di esprimere i valori comuni e il peso istituzionale di queste professioni nel contesto nazionale.
Ecco una tabella che sintetizza le principali richieste avanzate dai commercialisti durante gli Stati Generali 2025.
Area Tematica |
Richiesta |
Semplificazione fiscale |
Riduzione degli adempimenti burocratici e razionalizzazione delle scadenze fiscali per un sistema più efficiente. |
Moratoria estiva |
Istituzione di una sospensione automatica delle scadenze fiscali dal 1° al 31 agosto, con proroga al 16 settembre, senza oneri aggiuntivi. |
Riforma IRPEF |
Revisione della curva di progressività dell'IRPEF per evitare che il ceto medio sia equiparato fiscalmente ai redditi più alti. |
Digitalizzazione |
Manutenzione straordinaria dei sistemi informatici dell'Agenzia delle Entrate per garantire un servizio efficiente e affidabile. |
Dialogo con l'Agenzia |
Miglioramento della comunicazione tra professionisti e Agenzia delle Entrate, con l'apertura degli uffici periferici al dialogo diretto, non solo tramite strumenti digitali. |
Collaborazione istituzionale |
Rafforzamento del ruolo delle professioni ordinistiche come interlocutori attivi delle istituzioni, contribuendo al buon funzionamento del sistema giuridico, economico e sanitario del Paese. |
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