Studi di settore per il 2016 Modelli accorpati e semplificati

Pubblicato il 14 luglio 2017

Con la circolare n. 20 del 13 luglio 2017, l'Amministrazione finanziaria ha fornito chiarimenti in ordine all'applicazione degli studi di settore e dei parametri, riferibili al periodo d'imposta 2016.

Inoltre, il documento di prassi detta le linee guida per la gestione delle comunicazione di anomalia inviate con riferimento al triennio d’imposta 2013-2015.

Semplificazione degli studi di settore per il 2016

Nella circolare, in primo luogo, vengono presi in rassegna i precedenti provvedimenti emanati al fine di adeguare gli studi di settore e renderli in grado di cogliere la congiuntura economica negativa registrata nel corso del 2016.

In particolare, si parte dall'evidenziare come sia diminuito il numero degli studi di settore per il 2016, rispetto a quelli presenti nelle annualità antecedenti, e come la semplificazione in atto abbia riguardato anche la riduzione delle informazioni richieste nei modelli stessi.

Si sottolinea, infatti, che quest’anno i contribuenti interessati potranno contare su modelli ancora più semplici da usare, tanto che - rispetto al passato – vi sono ben 5.200 i righi in meno da compilare.

Dal punto di vista normativo, si fa riferimento ai decreti Mef 22 dicembre 2016, con cui sono stati approvati 57 studi di settore, oltre 5 specifici indicatori territoriali per tenere conto del luogo in cui viene svolta l’attività economica. E a successivi due provvedimenti del 2017, che hanno approvato le modifiche per tener conto delle mutate realtà territoriali e degli andamenti economici e la revisione congiunturale speciale.

Novità: i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate per il 2016

Circa le principali novità relative all’applicazione degli studi di settore per il 2016, la circolare n. 20/E/2017 evidenzia le seguenti:

Aggiornamento delle analisi della territorialità - sono state approvate nuove analisi della territorialità applicabili a partire dal periodo d’imposta 2016. In particolare, le nuove “territorialità” (relative al livello dei canoni di affitto dei locali commerciali, del reddito medio imponibile ai fini dell’addizionale Irpef, delle retribuzioni, delle quotazioni immobiliari, dei canoni di locazione degli immobili), sono applicabili agli studi di settore approvati con il decreto Mef del 22 dicembre 2016;

Integrazione degli indicatori di coerenza – con il decreto Mef del 24 marzo 2014 sono stati approvati, a decorrere dal periodo di imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013, alcuni indicatori di coerenza economica finalizzati a contrastare possibili situazioni di non corretta compilazione dei dati previsti dai modelli degli studi di settore;

Correttivi ai risultati degli studi - tali correttivi sono stati approvati con il Dm 3 maggio 2017, ma conservano una struttura completamente analoga a quella adottata per gli studi applicabili al periodo d’imposta 2015; per i relativi chiarimenti, si rinvia quindi alla circolare n. 24/E/2016;

Semplificazioni della modulistica – la modulistica è stata notevolmente semplificata. Le minori informazioni richieste nei modelli (circa 5.200 righi in meno) hanno portato ad una conseguente diminuzione degli adempimenti a carico dei contribuenti. L’obiettivo di semplificare gli adempimenti correlati alla dichiarazione dei dati riguardanti l’applicazione degli studi di settore è stato perseguito anche attraverso la riduzione del numero degli studi di settore e la riorganizzazione della struttura delle istruzioni.

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